Secondo i dati diffusi dall'Agenzia del territorio le compravendite di immobili tra luglio e settembre hanno registrato un calo peggiore rispetto allo stesso periodo del 2011. Napoli è l'area meno colpita, Bologna mostra il calo più sostenuto
Il mercato immobiliare nel terzo trimestre registra un nuovo calo, la caduta più forte dal 2004. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia del territorio tra luglio e settembre 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, le compravendite sono scese del 25,8%.
Secondo il relatore Gianni Guerrieri si tratta di “un calo generalizzato”. Bologna mostra il calo più sostenuto con una perdita che sfiora il 30%. Forte è anche la caduta degli scambi a Palermo (-28,1%), a Roma (-27,5%), Milano (-27,2%) e Firenze (-26,6%). Napoli è la meno colpita (-0,4%), ma il dato risulta meno negativo rispetto agli altri solo perché il capoluogo campano già da tempo è in perdita. Una netta riduzione delle compravendite si registra anche nei comuni della provincia delle principali città, con l’hinterland di Roma che segna la flessione maggiore (-32,6%).
Il settore residenziale registra 95.951 transazioni nel terzo trimestre 2012 e rappresenta il 45% dell’intero mercato immobiliare che rispetto al terzo trimestre 2011 segna un pesante calo pari al -26,3%. Questi dati non fanno altro che confermare quanto emerso dall’indagine Istat che registrava un calo del 49, 6% dei mutui nel primo trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo 2011. Al crollo contribuisce anche la poca fiducia delle banche che in media concedono un mutuo solamente a tre italiani su dieci. Male anche l’andamento nel settore delle pertinenze che rispecchia il 36% del mercato e registra una perdita del 24,8%. Il settore commerciale segna invece una flessione più sostenuta pari al -29,7% seguito dal terziario al -27,6% e al settore produttivo che perde il 25,9%. L’andamento negativo è cominciato dal terzo trimestre 2006 ed è continuato fino al quarto trimestre del 2009, segue poi un 2010 con due trimestri positivi per il comparto residenziale ma negativi per gli altri settori. Altrettanto negativi i primi due trimestri del 2011 seguiti da due trimestri di aumenti.