Quel gesto le costò un breve soggiorno nel carcere, per poi essere liberata. Oggi Rima Dali, Rou’a Jaafar, le sorelle Kinda e Loubna Za’our si sono presentate vestite da spose nel Suk Hamidiye, in pieno centro a Damasco, e hanno mostrato dei cartelloni rossi con scritti slogan come “siamo tutti siriani”, “siamo siriani al 100%”, “Noi siamo stanchi e voi anche. La società civile sta chiede la fine delle operazioni militari”.
Le ‘spose’ sono state tutte arrestate dalle autorità e, per il momento, non si hanno loro notizie. Il gesto di queste ragazze rappresenta la voce di una società civile presente e cosciente di quello che nel paese sta accadendo. Il movimento pacifista, nonostante tutto, sopravvive e, a distanza di quasi due anni dall’inizio della rivoluzione, rialza la testa mostrando quella vitalità che lo ha contraddistinto. Speriamo che le ‘spose di Damasco0 tornino a sorprenderci.