Mentre a Strasburgo è stato appena approvato dal Parlamento europeo l’iter per il fondo di solidarietà europeo di 670 milioni di euro per il terremoto in Emilia, 661 sì, 17 no e 6 astensioni, torna la chiusura da parte del governo italiano sul rinvio a giungo dei pagamenti fiscali per le aziende che hanno subito danni indiretti dal terremoto.

“Credo che il governo non abbia la possibilità di dare grandi aperture”, ha ammesso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, perchè, ha spiegato a Radioanch’io, c’è “un problema di copertura finanziaria e di conformità con le disposizioni dell’Ue”.

Il Consiglio dei ministri, ha detto ancora, “ne ha discusso ampiamente” e “ha escluso con fermezza” di pagare i danni indiretti. “Ormai il decreto è stato varato dal governo, la questione è in parlamento, sono sicuro che se ne discuterà. Aspettiamo con serenità un giudizio”. Bisognerà, ha aggiunto, “trovare una copertura, e poi concordare con l’Europa la modalità della norma, che potrebbe essere formulata in modo diverso”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha proposto un rinvio e una conseguente rateizzazione delle tasse per le imprese che hanno subito una riduzione del fatturato per via del terremoto, ma Catricalà ha confermato l’impossibilità di agire: “A chi chiede di non pagare l’Imu perché la casa è distrutta non ci saranno problemi. Il problema nasce per quegli imprenditori che hanno avuto una perdita del fatturato del 30%. La questione è in Parlamento. Credo che il governo non potrà dare molte aperture per la difficoltà di trovare le coperture necessarie” e c’è un altro aspetto “che riguarda la conformità con le leggi europee”.

“Il governo – ha aggiunto – ha fatto tutto quello che poteva fare. Davanti a queste tragedie nascono solo doveri e nessuno deve prendersi dei meriti. Oggi sono stati stanziati più di 9 miliardi. Purtroppo questo grave evento ci ha colpito in un momento di crisi del Paese. Eppure abbiamo cercato di fare molto. Le scuole sono state aperte senza un giorno di ritardo e nessuno sta ancora nelle tende”.    

Il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani ha puntualizzato: “noi non stiamo chiedendo il riconoscimento dei danni indiretti, stiamo ponendo un altro problema che non prevede lo sconto sulle tasse. Stiamo chiedendo – rileva – il rinvio a giugno del 2013 per quelle imprese che hanno subito un danno che supera il 30% della riduzione del fatturato. Parlo quindi – rimarca Errani – di rinvio e di conseguente rateificazione. Nelle emergenze che ci stanno alle spalle parliamo di bonus fiscali del 60%”, ha concluso.     

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