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Tonio Borg, l’antiabortista che detterà la linea Ue su Salute e Consumi

Il maltese riceve l'ok del Parlamento europeo come nuovo Commissario al posto del dimissionario John Dalli. Evitato l'effetto Buttiglione: nonostante le sue opinioni che sono anche scettiche sulle coppie gay e contrarie alla ricerca sulle staminali, convince la maggioranza degli eurodeputati. Detterà la linea politica di questioni delicate come Ogm, la ricerca scientifica, l'assistenza medica e farmaceutica

A Malta devono sapere chi è Rocco Buttiglione e ricordarsi bene la sua performance al Parlamento europeo nel 2004 quando si fede respingere come candidato a Commissario Ue alla Giustizia per le sue affermazioni sugli omosessuali. Almeno lo deve aver ben presente Tonio Borg, il candidato maltese a prendere il posto di John Dalli a Commissario Ue alla Salute e ai Consumatori, che oggi a Strasburgo ha incassato l’ok del Parlamento europeo. Si perché definendo Borg “un conservatore” non si rispecchiano appieno le sue opinioni personali sui diritti civili più elementari. Cattolico praticante, anti abortista convinto, scettico sulle coppie omosessuali, Borg incarna perfettamente le idee del partito nazionalista di cui fa parte (e di cui è vice presidente) a Malta, dove per la campagna elettorale attualmente in corso si fa uso di enormi cartelloni che inneggiano al “No divorzio”.

I numeri dell’investitura ufficiale da parte del Parlamento europeo di oggi non rispecchiano le polemiche che ci sono state nei giorni precedenti. Con 386 voti a favore, 281 contrari e 28 astenuti, Borg è stato reputato con una buona maggioranza idoneo a ricoprire un ruolo delicato come quello del Commissario Ue responsabile alla Salute e ai Consumatori. Delicato perché si occuperà di dettare la linea politica di tutte le questioni riguardanti il consumo e la salute, come ad esempio gli Ogm, la ricerca scientifica, l’assistenza medica e farmaceutica e tanto altro. Responsabile di questo portafogli è stata Emma Bonino dal 1995 al 1999, della quale Borg sembra piuttosto l’alter ego.

Le polemiche che hanno accompagnato tutta la procedura della sua sostituzione di John Dalli, (dimessosi in seguito all’apertura di un’indagine dell’Ufficio Anti frodi Ue Olaf in merito ad un presunto traffico di influenze che lo vedono indirettamente coinvolto), vertono sostanzialmente sulle sue posizioni in merito all’aborto, al riconoscimento dei diritti civili degli omosessuali e alla ricerca sulle cellule staminali. In madre patria Borg è noto per gli stretti legami con la Chiesa cattolica e le sue posizioni ultra-conservatrici. Per questo ha partecipato alla campagna che voleva inserire il divieto d’aborto nella Costituzione maltese (divieto già previsto dal codice penale) e nel 2009 si è opposto alla proposta laburista di riconoscere alle coppie di fatto (eterosessuali o omosessuali) gli stessi diritti alla casa di quelle sposate. Ma c’è di peggio. Come precedente ministro dell’Interno e della giustizia, Borg è stato fra i responsabili della politica di detenzione per gli immigrati irregolari e i richiedenti asilo condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel luglio 2010 e fortemente criticata da Ong e organismi internazionali come Human Rights Watch e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. 

Sta di fatto che all’audizione ufficiale tenutasi il 13 novembre scorso di fronte agli eurodeputati delle commissioni parlamentari toccate dal portafoglio del Commissario ai Consumatori e alla Salute, a quanto pare Borg ha fatto un figurone. Incalzato dalle domande degli eurodeputati liberali, verdi e di sinistra (che poi voteranno contro a Strasburgo), Borg non è caduto nel tranello “alla Buttiglione”, assicurando i deputati che come Commissario europeo rispetterà i principi della Carta dei diritti fondamentali Ue compresi i diritti delle donne e dei LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). Insomma, ha promesso di non farsi influenzare dalle proprie idee personali. Buttiglione, al contrario, fu così ingenuo (o sincero) dal confessare che “come cattolico” considerava “l’omosessualità un peccato, ma non un crimine”.

Impossibile sapere chi ha votato cosa oggi a Strasburgo, visto che il voto è stato segreto. Ciononostante, calcolatrice alla mano, è più che presumibile che il grosso dei 386 voti che lo hanno appoggiato provengano dalle fila dei popolari, gruppo politico del Pdl e dell’Udc, nonché del partito nazionalista dello stesso Borg. Ma devono aver votato sì anche parte dei socialisti, visto che i popolari sono in tutto 269 e gli altri gruppi politici avevano dato chiare intenzioni di voto contrario. L’associazione italiana radicale Certi Diritti raccoglie lo sconforto di buona parte della società civile, che insieme ad altre 92 Ong (tra le quali Ilga-Europe, Catholics for Choice e Amnesty international) avevano chiesto a Strasburgo di bocciare Borg. “Deploriamo che le destre e parte dei socialisti abbiano permesso che un candidato dalle vedute estremiste e fondamentaliste possa entrare a far parte della Commissione europea”.

@AlessioPisano