Sabato si avvicina e l’ombra di nuove manifestazioni avanza. ”Dobbiamo evitare che diventi una giornata di scontri, ma deve essere una giornata in cui saremo chiamati a garantire il diritto di esprimere il dissenso, oltre a garantire il diritto a vivere senza costrizioni per il cittadino che ritiene di non dover dissentire” dice il capo della polizia, Antonio Manganelli. Sabato è in programma la giornata di mobilitazione studentesca a Roma. E ieri dai sindacati di polizia era arrivata la provocazione: reparti mobili in ferie. “La paura non fa parte della categoria di cui mi occupo da 28 anni di servizio di ordine pubblico e di investigazione” continua il prefetto che di sabato prossimo pensa sarà una giornata “che ci induce a stare molto attenti perché ogni tensione può alimentare un momento di ulteriore particolare tensione”.
Nella capitale è prevista una giornata calda con manifestazioni di Cobas, studenti e della scuola (sospeso dai sindacati tranne dalla Cgil, ndr) ma anche Casa Pound. E così i poliziotti, finiti nel mirino dell’opinione pubblica dei media e anche di inchiesta per le violenze nella giornata dello sciopero europeo, esprimono il loro malcontento facendo balenare l’ipotesi di una “diserzione” di massa. Antonio Manganelli ieri aveva risposto annunciando piuttosto ricompense ai poliziotti che si sono distinti per correttezza durante i servizi di ordine pubblico. Non solo punizioni per chi sbaglia, dunque, ma anche premi per chi fa bene.
Finiti sotto accusa e sotto inchiesta per i filmati che riportavano immagini di agenti che manganellavano manifestanti nella giornata dello sciopero generale, i poliziotti non si sono sentiti adeguatamente protetti dal ministro e dai vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza. Dai quali non hanno gradito le aperture alle proposte di rendere identificabile chi svolge servizio di ordine pubblico. Ecco quindi la provocazione. “Il personale dei Reparti mobili – annunciava ieri il Coisp – sta chiedendo un giorno di ferie per non partecipare ai servizi di ordine pubblico durante le manifestazioni di piazza in programma sabato. I nostri colleghi hanno deciso questa forma di ‘obiezione di coscienza’ per protestare conto l’assurdo linciaggio che avviene al termine di ogni manifestazione”. Pieno appoggio dal Siulp, che ricorda gli oltre 1.500 poliziotti feriti negli ultimi due anni e parla di “un segnale corretto ma forte anche a chi nella propria Amministrazione li ha completamente scaricati. Facciamo queste manifestazioni senza la polizia e, al suo posto, a controllare le piazze, siano inviate le sopraffine penne di alcune testate giornalistiche, così come i commentatori di alcune emittenti che in questi giorni, senza dire almeno una parola contro la violenza inusitata e organizzata dei professionisti del disordine, hanno dipinto i poliziotti e la Polizia come le SS dell’armata del Terzo Reich’’.
Manganelli oggi ritorna sulle argomentazioni sindacali: Le rimostranze espresse dal sindacato Coisp “sono nate da un equivoco di fondo: ritenere che il segnale che noi abbiamo dato sia un segnale debole. Ma noi abbiamo detto che lavoreremo per dare segnali molto chiari di forza, di individuazione delle persone che sanno mediare, che hanno un percorso virtuoso. Noidialoghiamo con sedici organizzazioni sindacali, probabilmente una di queste non si sente sufficientemente protetta. Riteniamo che la tutela di queste persone sia al di sopra di tutto e facciamo il tifo siano opportunamente tutelate. Lo stiamo facendo e ieri mattina ho insediato una commissione, un gruppo di lavoro, con il compito di individuare tutti i momenti di sforzo che i poliziotti hanno fatto negli ultimi tempi nei servizi di ordine pubblico”.