La notizia è da segnare sul Casetti-Di Chio nuova edizione. Dal 26 novembre, e almeno fino a giugno 2013, entra in funzione il Kinodromo di Bologna. Pronuncia con prefisso alla tedesca, of course, per la sala Europa Cinema che tra pochi giorni finirà in mano, il lunedì, martedì e venerdì, a quell’associazione che ha creduto fosse possibile un metodo alternativo di distribuzione cinematografica. Alzi la mano chi, durante l’occupazione del cinema Arcobaleno e mentre passavano le ore delle prime assemblee del collettivo omonimo avrebbe scommesso un euro su come sarebbe andata a finire.
A nemmeno un anno dalla sacrosanta richiesta di una sala cinematografica dove si possano proiettare pellicole fuori mercato, titoli maledetti e dimenticati, cortometraggi nascosti, ecco lo spazio (via Pietralata 55/A a Bologna), ed ecco la sala con almeno 100 posti a sedere in finta pelle rossa. I primi a scommetterci sono quelli di Seac Film s.r.l. che a Bologna possiedono il Circuito Cinema e che vista la crisi della sala Europa invece di chiuderla rilanciano coraggiosamente con Kinodromo.
I ragazzi dell’associazione (400 soci, n.d.r.), tutti registi, autori, attori, tecnici dell’audiovisivo lo chiamano “fermento creativo”, ma l’atto è semplicemente rivoluzionario: film on demand, notti di “genere”, titoli sconosciuti e di qualità, aperitivo compreso: “si può anche lasciare un proprio dvd in un grande scatolone alla cassa, i film verranno visionati e sicuramente proiettati”, spiega la portavoce dell’associazione.
Così il lunedì, per ora, due spettacoli per la rassegna Cine-Città, sottotitolo: la città vista da un obiettivo (si inizia il giorno dell’inaugurazione il 26 novembre ovviamente con Bologna); poi si continua il martedì con le rassegne Indy net (lungometraggi internazionali fuori circuito), Animami (serate d’animazione), Appesi per un dito (film prodotti e distribuiti con una catena fragile), A responsabilità limitata (corto e ancora corti); infine il venerdì, unico spettacolo delle 23 con Midnight Movies (i primi titoli sono L’esorciccio, Non si sevizia un paperino e I diafanoidi vengono da Marte) dove si va a pescare tra commedia, horror e thriller stracult.
“Vogliamo essere un punto di riferimento di un cambiamento visibile in città, ma anche modello per altre città”, spiegano. Poi rincara la dose una ringiovanita Ginetta Agostini, titolare Seac: “La sala è in gestione per sei mesi, poi puntiamo a ricominciare con la nuova stagione. Non ci guadagneremo, ma non ci rimetteremo neppure. E poi questi ragazzi sono molto agguerriti. L’idea è bella”.
“Lo spettacolo del cinema può vivere solo dentro una sala”, spiega Roberto Pizzi, figlio di un altro storico esercente bolognese, che è stato tramite tra Kinodromo e Seac, “e non c’è mai stata una così alta domanda di cinema come oggi. A loro la possibilità di tornare ad usufruire della sala come spazio unificante e unico”.
Biglietto da 3 a 5 euro (più tessera associativa di 3 euro l’anno), sconti con biglietto in mano nei locali limitrofi della zona Pratello, e una probabile serata di seconde visioni da gennaio 2013, per riempire un vuoto che a Bologna si percepiva da tempo. Assenti alla presentazione per la stampa le autorità tutte (assessori, sindaci e portaborse), compresi i vertici della Cineteca. Occasione persa, perché poi rischiano che questi di Kinodromo se li mangino tutti in un sol boccone.
Il programma del primo mese è online su www.kinodromo.org