Dopo le proteste di ieri dei sindaci, anche le Regioni sono sul piede di guerra in seguito all’approvazione alla Camera della legge di stabilità. Il disegno di legge è “insostenibile su tre punti che riguardano la reale erogazione di servizi: la sanità, il trasporto pubblico locale e i servizi sociali”. A lanciare l’allarme è il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani che, al termine della riunione dei governatori, ha annunciato che ci saranno incontri con i rappresentanti del Senato perché “per le Regioni è indispensabile che ci siano modifiche a quel testo”. Errani ha avvertito: “E’ necessario cambiare questa situazione, diversamente, iniziative forti, oltre ai Comuni, riguardano anche le Regioni”. Riguardo alla sanità, Errani ha spiegato che “per la prima volta il Fondo sanitario nazionale si riduce”, mentre sul trasporto locale “viene fatto un passo indietro di 20 anni, tornando a un fondo nazionale e non alla fiscalizzazione”. La Camera ha approvato la legge di stabilità con 372 sì. I voti contrari sono stati 73 e gli astenuti 16. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
I governatori si riuniranno di nuovo giovedì prossimo in una Conferenza straordinaria: “Se da parte delle Regioni non c’è una gestibilità delle responsabilità di governo e se tutte le Regioni si ritrovano con bilanci non in pareggio per la sanità, a quel punto i problemi ricadranno sul bilancio dello Stato con conseguenze ancora maggiori”. Dopo gli incontri con i rappresentanti del Senato i governatori si rivedranno la prossima settimana per decidere “le scelte e gli atti da portare avanti, perché – ha sottolineato Errani – deve essere chiaro cosa succede con questa legge ai servizi fondamentali e deve essere chiaro ai cittadini quali sono le responsabilità”. Rispetto alla protesta dei sindaci, scesi ieri in piazza a Milano, Errani ha commentato: “I sindaci pongono il nostro stesso problema e il fatto che l’intervento sugli enti locali comporta la non gestibilità dei servizi e delle competenze”.