Caschi in testa, guanti tirapugni, coltelli e mazze: un gruppo di cinquanta tifosi, ieri notte intorno all’una, sono entrati in un pub di Roma e hanno aggredito un gruppo di supporter inglesi del Tottenham che si trovavano all’interno di un locale in piazza Campo de’ Fiori. Al momento sono stati arrestati due tifosi della Roma accusati di rissa, lesioni pluriaggravate e tentato omicidio. Nell’abitazione di uno dei due, durante le perquisizioni, sono state trovate una spranga e un tirapugni, oltre a sostanze stupefacenti. Nel 2007 l’uomo era stato anche sottoposto ad un Daspo.
Intanto emergono le prime indiscrezioni sulle indagini, che pensano a un movente antisemita più che calcistico, e secondo il sindaco Gianni Alemanno, che si augura “che l’inchiesta della magistratura colpisca duramente gli autori di un’azione terribile e disgustosa”, questa ipotesi “aumenta la gravità dell’aggressione”.
Gli stranieri facevano parte di un gruppo organizzato che era arrivato nella Capitale per assistere alla partita di Europa League prevista stasera all’olimpico. Dieci i feriti, tutti finiti in ospedale. Uno di loro, il più grave, è stato ricoverato per una ferita alla testa al San Camillo. Le sue condizioni sono in miglioramento, l’uomo ha perso molto sangue ma è cosciente, parla e ha chiesto di mangiare. Ha subito una profonda ferita al cranio, suturata con 20 punti, e una più lieve alla coscia, vicino l’inguine. I sanitari lo terranno in osservazione almeno fino a domani. Gli altri sono stati medicati in ospedale e dimessi con prognosi che vanno dai sette e venti giorni. La polizia, arrivata sul posto con diverse volanti, ha fermato sei italiani che potrebbero essere coinvolti nella rissa: tutti si trovano negli uffici del commissariato Trevi.
Il pub Drunken Ship, durante la spedizione punitiva, è stato completamente sfasciato. Secondo alcuni testimoni gli aggressori, armati fino ai denti, hanno organizzato un cordone all’esterno del locale impedendo a chiunque di entrare e uscire. Il resto della banda, invece, ha fatto irruzione nel pub. Appena entrati, hanno cominciato a danneggiare tavoli e sgabelli e poi ad assalire i presenti. In zona sono però presenti diverse telecamere; le immagini ora sono al vaglio degli investigatori per identificare tutti coloro che hanno partecipato al raid.
”Sono entrati all’improvviso con mazze e cinte, hanno sfasciato tutto e ci hanno assaltato. Alcuni all’esterno avevano circondato il locale”. Questo il raid contro i tifosi del Tottenham raccontato alla polizia da alcuni testimoni. “Avevano il volto coperto – ha raccontato più di un teste – e quando qualcuno ha cercato di uscire ha trovato lo sbarramento esterno. Dopo aver lasciato in terra gli inglesi sanguinanti sono fuggiti”.
Per gli investigatori si fa strada anche il movente antisemita. Tra le due tifoserie, però, non c’era stata ruggine in precedenza tranne un episodio, nel match di andata a Londra, quando alcuni giocatori del Tottenham, Jermain Defoe, Aaron Lennon e Andros Townsend, furono bersaglio di cori razzisti. Il Tottenham, che prende il nome da un quartiere della capitale inglese dove risiede la comunità yiddish, è considerata la squadra degli ebrei di Londra. Il gruppo principale di tifosi ultrà si chiama ‘Yid army‘ (armata ebraica, ndr) e spesso i supporter sventolano sugli spalti le bandiere con la stella di David e incitano i propri calciatori chiamandoli ‘joden’ o ‘yid’. La matrice antisemita, del resto, è stata confermata anche dai testimoni, secondo cui la spedizione punitiva è stata accompagnata grida inequivocabili sull’origine ebraica dei tifosi. Non è escluso, inoltre, che possa essersi trattato di un gruppo eterogeneo di tifosi di più squadre, laziali compresi, uniti dal razzismo e dall’antisemitismo.
Le immagini del pub devastato, inoltre, campeggiano su tutte le prime pagine dei siti inglesi. Ed è la stessa Bbc, pur senza azzardare premature ipotesi nel mezzo di indagini e accertamenti della polizia italiana, a sottolineare come l’assalto ai tifosi del Tottenham potrebbe avere una matrice antisemita. Una pessima immagine della Roma calcistica (già ribattezzata dal Daily Telegraph “the stab city”, la città degli accoltellamenti), che già nel 2006 – ricorda prontamente il sito del tabloid Sun – era stato teatro di una pugnalata, proprio nello stesso pub, ad un tifosi inglese alla vigilia dell’incontro tra Roma e Middlesbrough. Un’ampia e dettagliata ricostruzione dell’attacco – “certamente organizzato”, come ha ammesso un portavoce del Campidoglio – appare anche sul sito del Daily Mail, con numerose fotografia di Campo dè Fiori, dove si trova il pub, descritto come “l’epicentro della vita notturna” della Capitale. Si è fatto sentire anche il Tottenham, rimasto in contatto con le autorità locali per tutta la notte, che ha confermato il ferimento di nove tifosi e tramite il suo sito ha rinnovato le raccomandazioni su come raggiungere questa sera lo stadio Olimpico, dove è in programma la gara di Europa League. Massima prudenza e l’uso delle navette ufficiali: una lunga mail di consigli che apre il sito degli Spurs.
In mattinata è arrivata anche la posizione ufficiale della Lazio, per bocca del presidente dei biancocelesti Claudio Lotito, che non ha dubbi sugli autori della spedizione punitiva. ”I nostri tifosi non c’entrano niente con quello che è successo stanotte a Campo dè Fiori…”. Anzi, nel preannunciare una nota ufficiale per il pomeriggio, il numero uno laziale ha detto, sibillino, che “sui veri responsabili ci saranno sorprese”. “‘Troppo facile – ha detto Lotito -parlare di aggressione realizzata da gente a volto coperto e dire che si tratta di tifosi laziali. Non è così, lo sapete ad esempio che tra questi folli, delinquenti da punire in maniera dura, c’erano anche tre stranieri? Ribadisco – ha concluso – i laziali non c’entrano”.
Un’ipotesi, quella di Claudio Lotito, che sembra trovare conferme nelle perquisizioni effettuate dalle forze dell’ordine nelle abitazioni di alcune delle 15 persone fermate (e tutte identificate) la scorsa notte durante il raid (non è escluso che nelle prossime ore possano scattare degli arresti). Tra queste, infatti, ci sarebbe almeno un tifoso romanista: nel suo appartamento sono stati trovati tirapugni, spranghe e altro materiale, così come nell’abitazione di un’altra persone perquisita. Tra le 15 persone fermate la scorsa notte e ascoltate, la polizia sta procedendo riscontri incrociati per identificare gli autori del raid e i semplici testimoni. La prima chiamata di richiesta di intervento al 113 è avvenuta all’1.07 e all’1.14 è arrivata sul posto la prima volante della polizia. Intorno all’1.25 sul sono giunti anche i rinforzi con cinque auto, comprese quelle dei carabinieri.