Iniziative in tutta l'Isola in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Tra gli appuntamenti principali, a Palermo, la discussione di una mozione in Comune e la prima dello spettacolo teatrale di Serena Dandini "Ferite a morte". Titti Carrano, presidente di Dire: "Manca una banca dati per monitorare il fenomeno"
In tutto il mondo il 25 novembre si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne. A Palermo e nel resto della Sicilia è prevista un’intera settimana di eventi, organizzata in primis dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio. Tra le iniziative principali la discussione in consiglio comunale a Palermo su una mozione contro il femminicidio e la prima nazionale del progetto teatrale di Serena Dandini “Ferite a morte”.
“E’ necessaria una presa di coscienza del fenomeno della violenza contro le donne, diventato strutturale e alquanto diffuso, ormai, nella società – commenta Titti Carrano, presidente di Dire (Donne in Rete contro la violenza, che coordina e gestisce decine di centri antiviolenza) – Anche se non è ancora emergenza, c’è il problema della matrice culturale. La violenza è un problema oggi perché è problematica la relazione fra i sessi”.
Titti Carrano sarà a Palermo il 24 novembre: alle 18, all’Archivio storico, letture, danza e musica prenderanno forma in “Parole con le ali”, iniziativa a cura del centro antiviolenza Le Onde, con testimonianze sul percorso di uscita dalla violenza delle donne.
Parteciperà anche Serena Dandini, che metterà in scena alle 21, al Teatro Biondo di Palermo, la prima nazionale del suo progetto teatrale “Ferite a Morte“. “Bisogna partire dai dati per studiare la violenza sulle donne e mettere a punto interventi di prevenzione e sensibilizzazione – aggiunge la Carrano – A breve il Dipartimento Pari Opportunità avvierà una ricerca più ad ampio raggio, che studierà anche lo stalking e le violenze sulle donne migranti. Al momento i dati sono quelli forniti dalla “Casa delle donne” di Bologna, che effettua un rilevamento annuale dei casi sulla base delle notizie dei media, sottostimando in concreto la reale portata del fenomeno. E’ un fatto positivo perché le ultime cifre ufficiali sono quelle del rapporto dell’Istat di diversi anni fa”.
Di femminicidio, cioè di “violenza estrema da parte di un uomo verso una donna, perché è donna” (definizione della sociologa Diana Russel), si è invece parlato a Palermo alla Facoltà di Giurisprudenza. “Il 27 settembre di quest’anno l’Italia ha firmato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica – chiosa ancora la Carrano – quando sarà ratificato, la violenza contro le donne sarà una violazione di diritti umani. Gli Stati avranno le loro responsabilità se non osserveranno le prescrizioni del Trattato: sarà un grande passo avanti”. Di questo e di molto altro si parlerà nel corso delle tante iniziative che si svolgono in questi giorni in Sicilia.
Stasera a Catania alle 0.30, nella piazza Teatro Massimo si svolgerà la parata artistica “Il ritmo femminile” con la partecipazione di Sikalè Ensemble e Elisabeth Grassonelli. Domani, dalle 10, Catania sarà anche protagonista di una manifestazione promossa dal centro antiviolenza “Thamaia” che prevede readings, flash mob, installazioni artistiche e passeggiata in bici conclusiva.
Alla stessa ora il consiglio comunale di Palermo, in una seduta straordinaria, discuterà una mozione contro il femminicidio presentata da tutte le consigliere donne. A Messina, per promuovere la lotta contro la violenza sulle donne, il 25 novembre alle 10.30 (palazzo Zanca) verrà formalizzata la costituzione di una “Rete provinciale per il contrasto alla violenza sulle donne”, che coinvolge istituzioni, enti, organizzazioni sindacali e associazioni di volontariato. A Trapani, infine, domenica sarà una giornata orientata alla valorizzazione dell’immagine della donna: sono previsti proiezioni di docu-film, dibattito e mostre artistiche.