Una donna fugge di casa scendendo le scale, scappa dalla violenza mentre i pensieri accompagnano il suo cammino fino ad una spiaggia dove ritrova la propria forza. Sono le sequenze dello spot Potenziare i centri, Rafforzare le donne realizzato da D.i.Re l’associazione nazionale dei centri antiviolenza, per sensibilizzare sul problema della vittimizzazione di genere e promuovere i centri antiviolenza che da trent’anni in Italia affiancano le donne nei lunghi ma possibili percorsi di allontanamento da partner violenti.
Spot-D.I.Re-VB-01 from Luca Tommasini on Vimeo.
L’obiettivo era quello di raccontare le donne così come le incontriamo nei centri antiviolenza: spaventate, angosciate da una scelta che le esporrà a minacce e violenze di uomini che non si rassegnano; timorose per l’incertezza del futuro perché non hanno un lavoro, risorse economiche o una rete familiare che le sostenga, ma anche forti, determinate e piene di speranza.
Tempo fa mi hanno chiesto perché continuo ad occuparmi da vent’anni, di donne che subiscono violenza ed ho risposto che me ne occupo perché nella relazione di aiuto che instauro, ricevo qualcosa, sempre. Ricevo la loro fiducia, e resto sempre colpita dalla generosità con la quale mi mettono a conoscenza della loro vita, o meglio della narrazione sulla loro vita, perché quella narrazione cambia quando poi si separano, trovano un lavoro, una casa. Quando ricominciano è perché riescono a guardare sé stesse con occhi diversi.
Ricevo qualcosa, sempre, perché vedo tutto il coraggio di cui sono capaci quando decidono di non rinunciare più alle loro scelte. E lo fanno nonostante tutte le difficoltà perché l’uscita da una situazione di maltrattamento è spesso una corsa ad ostacoli.
Lasciare la casa, chiedere ospitalità in strutture, e viverci per diversi mesi ma anche affrontare le procedure legali, cercare un lavoro, trovare un’altra casa, reggere il ruolo genitoriale in situazioni complesse, attendere sentenze, fare denunce, entrare nelle questure e poi nei tribunali. Vivere sotto la minaccia. In un Paese dove le risposte per le donne vittime di violenza sono ancora inadeguate è davvero dura!
C’è ancora molto da fare in termini di prevenzione e interventi a sostegno delle donne e di responsabilizzazione degli autori delle violenze. La nostra cultura e le aspettative rivolte alle donne, al loro ruolo di cura familiare, di subalternità nella relazione con gli uomini e in relazione alla società, frenano il cambiamento.
Un cambiamento a cui non ci si può sottrarre ed è per ricordare questo che D.i.Re il 21 ottobre scorso, dopo la morte di Carmela Petrucci, 105^ vittima di femminicidio ha pubblicato l’appello Mai più violenza sulle donne raccogliendo più di ventimila firme che dopo il 25 novembre saranno consegnate alla ministra Elsa Fornero. Anche la Convenzione No More promossa da D.i.Re, Udi, Piattaforma Cedaw, Giulia, e dalla Casa Internazionale delle Donne chiede alla politica l’impegno per un cambiamento radicale attraverso azioni efficaci per prevenire, contrastare la violenza sulle donne, e colmare quella disparità tra uomini e donne denunciata anche nel rapporto sul global gap gender pubblicato dal World Economic Forum, che nel 2012 ha fatto scivolare la condizione delle donne italiane all’80° posto nel mondo.
di Nadia Somma
Nadia Somma e Mario De Maglie
Presidente Centro antiviolenza Demetra - Psicologo psicoterapeuta
Donne di Fatto - 24 Novembre 2012
25 novembre: cambiare la cultura, fermare la violenza
Una donna fugge di casa scendendo le scale, scappa dalla violenza mentre i pensieri accompagnano il suo cammino fino ad una spiaggia dove ritrova la propria forza. Sono le sequenze dello spot Potenziare i centri, Rafforzare le donne realizzato da D.i.Re l’associazione nazionale dei centri antiviolenza, per sensibilizzare sul problema della vittimizzazione di genere e promuovere i centri antiviolenza che da trent’anni in Italia affiancano le donne nei lunghi ma possibili percorsi di allontanamento da partner violenti.
Spot-D.I.Re-VB-01 from Luca Tommasini on Vimeo.
L’obiettivo era quello di raccontare le donne così come le incontriamo nei centri antiviolenza: spaventate, angosciate da una scelta che le esporrà a minacce e violenze di uomini che non si rassegnano; timorose per l’incertezza del futuro perché non hanno un lavoro, risorse economiche o una rete familiare che le sostenga, ma anche forti, determinate e piene di speranza.
Tempo fa mi hanno chiesto perché continuo ad occuparmi da vent’anni, di donne che subiscono violenza ed ho risposto che me ne occupo perché nella relazione di aiuto che instauro, ricevo qualcosa, sempre. Ricevo la loro fiducia, e resto sempre colpita dalla generosità con la quale mi mettono a conoscenza della loro vita, o meglio della narrazione sulla loro vita, perché quella narrazione cambia quando poi si separano, trovano un lavoro, una casa. Quando ricominciano è perché riescono a guardare sé stesse con occhi diversi.
Ricevo qualcosa, sempre, perché vedo tutto il coraggio di cui sono capaci quando decidono di non rinunciare più alle loro scelte. E lo fanno nonostante tutte le difficoltà perché l’uscita da una situazione di maltrattamento è spesso una corsa ad ostacoli.
Lasciare la casa, chiedere ospitalità in strutture, e viverci per diversi mesi ma anche affrontare le procedure legali, cercare un lavoro, trovare un’altra casa, reggere il ruolo genitoriale in situazioni complesse, attendere sentenze, fare denunce, entrare nelle questure e poi nei tribunali. Vivere sotto la minaccia. In un Paese dove le risposte per le donne vittime di violenza sono ancora inadeguate è davvero dura!
C’è ancora molto da fare in termini di prevenzione e interventi a sostegno delle donne e di responsabilizzazione degli autori delle violenze. La nostra cultura e le aspettative rivolte alle donne, al loro ruolo di cura familiare, di subalternità nella relazione con gli uomini e in relazione alla società, frenano il cambiamento.
Un cambiamento a cui non ci si può sottrarre ed è per ricordare questo che D.i.Re il 21 ottobre scorso, dopo la morte di Carmela Petrucci, 105^ vittima di femminicidio ha pubblicato l’appello Mai più violenza sulle donne raccogliendo più di ventimila firme che dopo il 25 novembre saranno consegnate alla ministra Elsa Fornero. Anche la Convenzione No More promossa da D.i.Re, Udi, Piattaforma Cedaw, Giulia, e dalla Casa Internazionale delle Donne chiede alla politica l’impegno per un cambiamento radicale attraverso azioni efficaci per prevenire, contrastare la violenza sulle donne, e colmare quella disparità tra uomini e donne denunciata anche nel rapporto sul global gap gender pubblicato dal World Economic Forum, che nel 2012 ha fatto scivolare la condizione delle donne italiane all’80° posto nel mondo.
di Nadia Somma
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Cagliari, 04 feb. - (Adnkronos) - È morto il principe Karim Aga Khan, fu lui il 14 marzo del 1962 a fondare il Consorzio Costa Smeralda e portare al centro del mondo un angolo di Sardegna. "Non abbiamo parole. Solo una: grazie", è il commento ufficiale del Consorzio. L'annuncio ufficiale della scomparsa arriva dall'Aga Khan Development Network. "Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV, 49° Imam ereditario dei musulmani sciiti ismailiti e diretto discendente del profeta Maometto (pace sia con lui), è deceduto pacificamente a Lisbona il 4 febbraio 2025, all'età di 88 anni, circondato dalla sua famiglia". A breve è previsto l'annuncio del suo successore.
"I leader e lo staff dell'Aga Khan Development Network porgono le nostre condoglianze alla famiglia di Sua Altezza e alla comunità ismailita di tutto il mondo - si legge in una nota -. Mentre onoriamo l'eredità del nostro fondatore, il principe Karim Aga Khan, continuiamo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita degli individui e delle comunità in tutto il mondo, come lui desiderava, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose o origini".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Non mi aspetto che altri seguano passivamente quanto detto da noi a Orvieto (...) però mi porrei almeno la domanda perché questi due convegni hanno fatto parlare molto. Non sarà perché c’era un eccessivo silenzio autocompiaciuto sul relativo rafforzamento del Pd in un gioco a somma zero col Movimento Cinque Stelle che al momento non rende comunque le opposizioni competitive per il Governo nazionale?". Lo dice Stefano Ceccanti in un'intervista a Formiche.
Quanto alla costruzione di una coalizione Ceccanti osserva: ". Le culture politiche del centrosinistra, pur separate per decenni dalla Guerra Fredda, erano più facilmente sommabili allora perché si erano progressivamente avvicinate. Non è invece così semplice sommare gli elettorati delle odierne forze di opposizione perché il M5S è sorto come movimento di opposizione all’intero sistema dei partiti e, anche qualora vi siano intese di vertice, non è detto che il messaggio riesca a passare".
"Però non esistono trucchi rispetto a un tentativo che va esperito di formulare in positivo un’ipotesi di Governo senza reticenze e avendo un rapporto risolto con le proprie esperienze passate di guida del Paese e di corresponsabilità nelle istituzioni europee. Il passato non è riproponibile, ma siamo chiamati a fare opposizione al Governo Meloni, non a quelli di Renzi e Gentiloni. In questo senso il passaggio referendario sul jobs act, a cui opporsi, sarà un test significativo".