E urla di petto “Indignatevi, arrabbiatevi, commuovetevi”, facendo vibrare tutte le corde di chi la ascolta. Lei regala la sua voce, i beneficiati si impegnano ad aiutare le donne del sud del mondo. Escluse dalla vita sociale, economica e politica del proprio paese. Sono donne i due terzi dei bambini ai quali viene negata un’istruzione. Le canzoni di Annie hanno accompagnato i nostri amori giovanili. Nel 2004 vince l’Oscar per la migliore canzone, Into The West, dal film Il Signore degli Anelli. Proclamata dai Premi Nobel, riunitisi a Berlino”Donna della Pace 2009″ per il suo impegno nella lotta contro l’AIDS. Oggi non rimane più in reggiseno rosso sul palco come all’ultimo concerto milanese. E’ ritornata a Milano per un live benefico al Palazzo del Ghiaccio, sono accorsi in più di mille. L’allure è quella di una maestra di scuola, scarpe nere basse, stringate e camicia castigata a pois rossi, ma la voce, ah quella voce, quando si siede al piano non è invecchiata di un solo giorno. Al suo confronto la quasi coetanea Madonna è afona. Sul suo viso non c’è traccia di botox, nè di bisturi, ma solo segni di passioni.
Lascia Livia Firth, altra ambasciatrice globale di Oxfam e moglie del premio Oscar Colin, e Maurizia Iachino, presidente Oxfam Italia, a fare circle. Disporre di un cerchio di donne che hanno potere e influenza al fine di “rimettere in circolo” le loro ricchezze. E’ l’ultima iniziativa che la Lennox è venuta a presentare in Italia. Pensieri sottili come lamine: “Donne che aiutano le altre donne. Lo facciamo naturalmente. Ma c’è moltissimo da fare per riconoscere i giusti diritti a milioni di donne nel mondo. Sostituiamo la vecchia idea di charity con quella di investimento sociale. E’ una cosa potente. Investire nelle donne del Sud del mondo, offrendo loro chiavi di accesso al lavoro, allo studio, all’uguaglianza…”. Sono queste adesso le note preferite di Annie. E il suo ultimo gorgheggio è “Allarghiamo il circolo. Insieme si può”.