Era estate, il 4 luglio scorso, quando Al Jazeera con un documentario aveva riaperto il caso della morte di Yasser Arafat. E ora la salma del primo presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese sarà esumata. Avverrà martedì prossimo e i resti saranno analizzati. A fine agosto la Procura di Parigi aveva aperto una inchiesta sulla scomparsa fondatore dell’Olp avvenuta nella capotale francese l’11 novembre 2004.
A dare l’annuncio di quella che sarà una vera e propria autopsia a Ramallah è stato il capo dell’apposita commissione d’inchiesta dell’Anp, Tawfiq Tirawi. L’esame servirà a verificare i sospetti che il defunto leader palestinese sia stato assassinato con un avvelenamento da polonio-210, un pericoloso isotopo radioattivo. “La tomba sarà aperta il 27 novembre, affinché gli esperti possano prelevarne campioni organici entro poche ore”, ha spiegato Tirawi, secondo cui lo stesso giorno si celebrerà la cerimonia della nuova sepoltura. Gli esami saranno affidati a tecnici elvetici dell’Istituto di Radiofisica di Losanna.
L’esumazione, che secondo i familiari di Arafat sembrava fosse stata programmata per il giorno prima, avverrà senza la presenza di rappresentanti dei mass media. “Martedì sarà una della giornate più dolorose della mia vita, per ragioni tanto personali quanto patriottiche, politiche e religiose”, ha proseguito il dirigente palestinese, senza spiegare i motivi dell’anticipazione. “Però è necessario, allo scopo di raggiungere la penosa verità sulla morte di Yasser Arafat”. Tirawi ha ribadito che per la sua commissione fu Israele a commissionare l’omicidio mediante la contaminazione da polonio, la stessa sostanza radioattiva utilizzata per uccidere a Londra nel 2006 l’ex spia Alexander Litvinenko, divenuto un nemico del Cremlino. “Come patrioti palestinesi – ha sottolineato – restiamo convinti del fatto che gli israeliani fecero assassinare il presidente Arafat e, a livello investigativo, disponiamo di prove che puntano in tale direzione”.