Il sovraffollamento delle carceri è uno dei temi più delicati che da anni caratterizza il dibattito. La casa circondariale di Catania di piazza Lanza, che sorge nel pieno centro città, a fronte di una capienza regolamentare di 155 detenuti, attualmente ne ospita oltre 500, con un tasso di sovraffollamento superiore al 300%. Le celle, grandi dai 18 ai 22 metri quadrati, diventano così dei veri e propri tunnel dell’inferno, dove a convivere ci sono fino a 12 detenuti. “Vivono come polli, dentro ci sono letti a castello di 3,4 piani che chiamano i “grattacieli”– spiega Giammarco Ciccarelli , Segretario dei Radicali di Catania – nel letto più alto la distanza dal tetto e di 20 centimetri”. Nel 2009 in una delle celle del braccio “Nicito” ha trovato la morte Carmelo Castro, arrestato solamente quattro giorni prima. Dopo una prima archiviazione con l’ipotesi del suicidio la Procura di Catania ha riaperto le indagini, Castro potrebbe essere un nuovo “Caso Cucchi” di Saul Caia e Dario De Luca
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