Chissà quanti di voi si arrabbieranno, leggendo queste righe. Chissà quanti di voi, probabilmente la schiacciante maggioranza, si limiteranno a pensare: “E chi se ne frega?”.
Resta il fatto che, con questo post, vorrei spiegare a chi mi legge perché domani andrò a votare alle primarie del centrosinistra e soprattutto perché voterò Matteo Renzi.
Sono un liberale, uno di quegli strani esemplari in via di estinzione che in Italia sono senza patria e senza partito. Non potrei mai votare questo centrodestra, non potrei mai votare un centrosinistra da Vendola a Casini, non potrei mai votare per qualsiasi partito che abbia in mente la malsana idea di riproporre Mario Monti come prossimo presidente del Consiglio. Forse non potrei votare nessuno, in questo paese.
Ma di sicuro posso votare, e lo farò, per l’unico elemento di novità, pur con tutti i suoi limiti, di questa incasinata fase politica. Matteo Renzi ha in mente un’Italia che somiglia molto alle altre democrazie occidentali e ha in mente una sinistra che è evidentemente figlia del blairismo, che non ha paura del mercato ma è attenta ai suoi rischi, che crede nell’individuo e che punta su un ricambio generazionale che non solo è auspicabile, ma anche e soprattutto necessario in una società bloccata e gerontocratica come quella italiana.
Voterò Matteo Renzi perché, qualora vincesse, il Partito democratico concluderà definitivamente la strada verso il superamento delle ideologie novecentesche, eliminando le ultime scorie delle eredità venefiche targate PCI e DC.
Voterò Matteo Renzi perché mio padre deve farsi da parte. Lo ringrazio per quello che ha fatto, lo rimprovero per i fallimenti della sua generazione e comincio a darmi da fare insieme ai miei coetanei. Magari falliremo anche noi, ma è arrivato il momento di provarci.
Voterò Matteo Renzi perché dopo vent’anni di berlusconismo e antiberlusconismo può rappresentare l’occasione giusta per ripartire da zero, per superare l’anomalia italiana e diventare un paese normale. Quello stesso paese normale che voleva Massimo D’Alema e che proprio lui, insieme a tanti altri, non è riuscito a realizzare.
Ecco, la rottamazione, che sarà un termine volgare quanto volete, è un altro buon motivo per votare Matteo Renzi. Basta davvero con gente che da 30 o 40 anni siede in Parlamento e si è resa complice, in buona o cattiva fede, del tramonto italiano.
La sinistra liberale che ha in mente Matteo Renzi mi piace e vorrei vederla alla prova dei fatti. Si tratta di un’apertura di credito ragionata e prudente, ma in questo momento non c’è nulla di meglio all’orizzonte. Tra l’arida tecnocrazia montiana, il moribondo incubo berlusconiano e il rassicurante vuoto bersaniano, io scelgo il rischio. Scelgo Matteo Renzi.