“Io rifletterò su tutte le possibilità, nessuna esclusa, in cui eventualmente ritenga di poter dare il mio contributo per il miglior interesse dell’Italia europea”. Così Mario Monti, parlando a Che tempo che fa, ha risposto a Fabio Fazio che gli chiedeva se sia disponibile a tornare a palazzo Chigi in caso di pareggio elettorale o in caso di sostegno da parte di alcune forze. Il premier ha spiegato che il suo contributo sarebbe per una Italia in una Europa “che riesca ad affermarsi, competere e creare lavoro e avere maggiore giustizia sociale. Questo – ha aggiunto – è possibile solo superando le resistenze conservatrici e corporative molto visibili nella sinistra, nella destra e talora persino nel centro. Questa è la sfida per l’Italia”. “In che modo posso contribuire non lo so, rifletterò – ha ribadito Monti – sarà una decisione mia, ma terrò nella massima considerazione l’orientamento, le valutazioni e i consigli del Presidente Napolitano a cui tutti dobbiamo moltissimo”.
Il presidente del Consiglio ha anche aggiunto di essere d’accordo con chi ritiene che un altro governo tecnico non farebbe bene al Paese: “Chi dice che un altro governo tecnico sarebbe un’altra sconfitta ha ragione – ha detto – speriamo non ci debba essere un altro governo tecnico”. “Il problema – ha aggiunto parlando della classe politica italiana – non è di chi guida il governo o di chi presiede la presidenza della Repubblica italiana, ma se si riesce in Italia a far evolvere una cultura dell’economia e della politica in modo molto diverso”.
Parole dure, invece, per la scuola e per le manifestazioni di protesta. Pur ritenendo legittimo il dissenso, il presidente del Consiglio ha parlato di proteste venate di corporativismo. “Gli studenti fanno bene a manifestare il loro dissenso e lo hanno fatto in modo civile – ha detto – ma “in alcune sfere del personale della scuola c’è grande conservatorismo ed indisponibilità a fare anche due ore in più alla settimana che avrebbero permesso di aumentare la produttività. I corporativismi spesso usano anche i giovani per perpetuarsi”, ha concluso. Secondo Monti, “il problema della scuola e dell’università potrà esser risolto solo con gradualità. Si richiede migliore organizzazione di cultura, università, scuola e ricerca; e con il più qualificato rettore italiano al governo, il ministro Profumo, pensiamo di aver lavorato alla soluzione. Ma servono risorse: in passato sono state dilapidate”.
Quanto alla crisi che l’economia italiana ed europea stanno affrontando, il presidente del Consiglio si è detto fiducioso che il peggio sia passato: “E’ sempre difficile dirlo, ma credo sì, che il peggio sia passato” anche per le famiglie alle prese con la crisi.”Nel maggio scorso, l’Europa viveva una grandissima incertezza, non ho dubbi personalmente – ha ribadito poi il premier – che il peggio sia passato”. Monti ha spiegato che con le misure prese a livello europeo e con il calo dei tassi di interesse, “lo strangolamento dei singoli paesi si è allentato”. L’Europa ha dato prova di buon funzionamento, quanto “alla prova di funzionamento dell’Italia, posso avere le mie opinioni, ma non tocca a me valutare”.
Politica
Monti: “Rifletterò su tutte le possibilità per il mio futuro”
“Io rifletterò su tutte le possibilità, nessuna esclusa, in cui eventualmente ritenga di poter dare il mio contributo per il miglior interesse dell’Italia europea”. Così Mario Monti, parlando a Che tempo che fa, ha risposto a Fabio Fazio che gli chiedeva se sia disponibile a tornare a palazzo Chigi in caso di pareggio elettorale o in caso di sostegno da parte di alcune forze. Il premier ha spiegato che il suo contributo sarebbe per una Italia in una Europa “che riesca ad affermarsi, competere e creare lavoro e avere maggiore giustizia sociale. Questo – ha aggiunto – è possibile solo superando le resistenze conservatrici e corporative molto visibili nella sinistra, nella destra e talora persino nel centro. Questa è la sfida per l’Italia”. “In che modo posso contribuire non lo so, rifletterò – ha ribadito Monti – sarà una decisione mia, ma terrò nella massima considerazione l’orientamento, le valutazioni e i consigli del Presidente Napolitano a cui tutti dobbiamo moltissimo”.
Il presidente del Consiglio ha anche aggiunto di essere d’accordo con chi ritiene che un altro governo tecnico non farebbe bene al Paese: “Chi dice che un altro governo tecnico sarebbe un’altra sconfitta ha ragione – ha detto – speriamo non ci debba essere un altro governo tecnico”. “Il problema – ha aggiunto parlando della classe politica italiana – non è di chi guida il governo o di chi presiede la presidenza della Repubblica italiana, ma se si riesce in Italia a far evolvere una cultura dell’economia e della politica in modo molto diverso”.
Parole dure, invece, per la scuola e per le manifestazioni di protesta. Pur ritenendo legittimo il dissenso, il presidente del Consiglio ha parlato di proteste venate di corporativismo. “Gli studenti fanno bene a manifestare il loro dissenso e lo hanno fatto in modo civile – ha detto – ma “in alcune sfere del personale della scuola c’è grande conservatorismo ed indisponibilità a fare anche due ore in più alla settimana che avrebbero permesso di aumentare la produttività. I corporativismi spesso usano anche i giovani per perpetuarsi”, ha concluso. Secondo Monti, “il problema della scuola e dell’università potrà esser risolto solo con gradualità. Si richiede migliore organizzazione di cultura, università, scuola e ricerca; e con il più qualificato rettore italiano al governo, il ministro Profumo, pensiamo di aver lavorato alla soluzione. Ma servono risorse: in passato sono state dilapidate”.
Quanto alla crisi che l’economia italiana ed europea stanno affrontando, il presidente del Consiglio si è detto fiducioso che il peggio sia passato: “E’ sempre difficile dirlo, ma credo sì, che il peggio sia passato” anche per le famiglie alle prese con la crisi.”Nel maggio scorso, l’Europa viveva una grandissima incertezza, non ho dubbi personalmente – ha ribadito poi il premier – che il peggio sia passato”. Monti ha spiegato che con le misure prese a livello europeo e con il calo dei tassi di interesse, “lo strangolamento dei singoli paesi si è allentato”. L’Europa ha dato prova di buon funzionamento, quanto “alla prova di funzionamento dell’Italia, posso avere le mie opinioni, ma non tocca a me valutare”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".