Il segretario del Pd parla dalla sua Piacenza il giorno dopo i risultati. Se la prende con il Movimento 5 stelle, soprattutto. E ammicca a Vendola
“Le uscite sprezzanti verso gente che si mette in fila per partecipare sono francamente incomprensibili”. Ha voluto aspettare un giorno Pier Luigi Bersani prima di replicare alle accuse di Beppe Grillo, che ieri a seggi aperti aveva paragonato le primarie a “bromuro sociale”. Ieri era giorno di percentuali, ma nel day after i toni del segretario Pd sono stati durissimi: “Io – ha detto – sono disponibile a discutere con il Movimento dei temi originari che il movimento ha posto, come la sobrietà della politica, l’uso della rete. Questo atteggiamento di protesta generica, per dire via dall’euro, non paghiamo i debiti, è pericolosissimo, ed è pericoloso che si lasci correre una certa idea di democrazia dove chi dà indicazioni non accetta neanche una domanda”.
Il segretario del Pd ha ricordato Beppe Grillo, che vuole uscire dall’euro, e Silvio Berlusconi “che un giorno vuole uscire dall’euro e l’altro cambia idea”. Dunque, “credo che ci siano motivi di preoccupazione ma non certamente per noi”ha ammonito, “arrivo a immaginare che se non ci fosse il Pd potrebbe affacciarsi il rischio di un’Italia che diventa un problema per l’Europa e non solo. Chiederei un minimo di obbiettività a chi osserva queste cose”.
Il leader del Pd ha poi aperto anche alla ipotesi di primarie anche per i parlamentari. “Non si può dubitare di questo, bisognerà trovare una forma sensata che metta in equilibrio la partecipazione e la formazione di gruppi equilibrati. Con questo albo – ha aggiunto – abbiamo una platea di milioni di persone raggiungibili per ogni esigenza, un patrimonio di milioni di persone che potremo consultare e raggiungere per qualsiasi emergenza”.
In attesa del secondo round della primarie, Bersani ha agli elettori di Nichi Vendola. Il bottino del governatore della Puglia, che ha portato a casa oltre il 15% potrebbe essere decisivo per la vittoria del segretario. “Con Nichi Vendola abbiamo dei punti di assonanza e convergenza, ma questo non vuol dire che stiamo facendo bilancini o “Cencelli in vista del ballottaggio delle primarie del centrosinistra”, ha commentato Bersani.