Mentre Fiat tratta ancora col governo per avere le agevolazioni all’export, Iveco è pronta a lasciare definitivamente l’Italia. Dopo settimane di braccio di ferro, infatti, il comitato degli amministratori indipendenti di Cnh, la controllata olandese di Fiat Industrial per le macchine agricole, ha accettato l’ultima proposta di Sergio Marchionne per avere il via libera alla fusione tra le due aziende. Che verranno convogliate in una nuova società di diritto olandese, con tutti i benefici fiscali del caso.
L’intesa prevede che gli azionisti Fiat Industrial, che appunto ha in pancia il marchio Iveco, ricevano una azione della nuova società per ciascuno titolo posseduto e che gli azionisti Cnh ricevano 3,828 azioni della newco per ogni Cnh posseduta. Prima della data di efficacia della fusione, Cnh pagherà ai suoi azionisti di minoranza un dividendo di 10 dollari per azione, cioè la leva usata da Marchionne per avere il via libera, e “userà i suoi migliori sforzi” affinchè la cedola sia pagata entro il 31 dicembre 2012 “o successivamente nei tempi tecnici strettamente necessari”.
L’obiettivo per Fiat è di realizzare l’operazione entro il secondo trimestre del 2013. A meno che gli azionisti di minoranza che decidano di non partecipare alla fusione e che quindi chiedano indietro a Torino il controvalore del loro diritto di recesso, non portino l’esborso a carico del Lingotto oltre quota 325 milioni di euro. Somma alla quale concorrerà anche l’esercizio dei diritti di opposizione da parte dei creditori di Fiat Industrial. Le azioni della newco olandese saranno quotate presso il New York Stock Exchange e l’intenzione dichiarata da Torino è quella di chiedere l’ammissione alla quotazione anche a Piazza Affari.
Intanto, però, le tasse di Fiat Industrial – 468 milioni di euro nel 2011 contro i 198 milioni del 2010 – dall’anno prossimo verranno versate in Olanda. Ovviamente al netto dei benefici fiscali del nuovo Paese di residenza, ancora da verificare in base al modello scelto da Marchionne. “Il completamento di questa operazione porterà a conclusione un lungo processo di semplificazione e di razionalizzazione della struttura societaria del gruppo e consentirà agli azionisti di entrambe le società di partecipare alle prospettive di crescita del terzo produttore mondiale di capital goods, che, per dimensioni e capacità di attrazione per gli investitori, sarà una autentica alternativa alle altre maggiori società operanti nel settore dei capital goods”, ha detto ha proposito dell’operazione. Anche se in Borsa oggi il titolo Fiat Industrial ha viaggiato in rosso tutto il giorno e ha perso il 3,06% a 8,25 euro.