Colpiti dall’aviazione israeliana i cunicoli di Rafah rappresentano uno dei pochi modi per rifornire la popolazione della Striscia dei beni di prima necessita, ma anche di materiale edile, elettronica, armi e valuta. Secondo Tel Aviv, nei tunnel sono passati anche i razzi sparati da Hamas contro le città dello Stato ebraico. Ora si lavora senza sosta per ripristinare almeno alcuni dei passaggi interrotti. “Lavoravano per me 20 persone, importo cemento e altro materiale edile. È un lavoro pesante per i miei ragazzi, ma Gaza ne ha bisogno, ci sono troppe restrizioni alle importazioni imposte da Israele”, dice Shafik, proprietario di uno dei passaggi clandestini. Ogni tunnel ha un padrone e un gestore che si occupa degli ordini in Egitto e di pagare ‘le tasse’ al governo di Hamas “Penso che in totale –continuna Shafik- ci siano oltre 150 passaggi Più ci si avvicina alla costa più i tunnel diventano larghi al punto che ci passano anche le macchine” di Cosimo Caridi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione