Colpiti dall’aviazione israeliana i cunicoli di Rafah rappresentano uno dei pochi modi per rifornire la popolazione della Striscia dei beni di prima necessita, ma anche di materiale edile, elettronica, armi e valuta. Secondo Tel Aviv, nei tunnel sono passati anche i razzi sparati da Hamas contro le città dello Stato ebraico. Ora si lavora senza sosta per ripristinare almeno alcuni dei passaggi interrotti. “Lavoravano per me 20 persone, importo cemento e altro materiale edile. È un lavoro pesante per i miei ragazzi, ma Gaza ne ha bisogno, ci sono troppe restrizioni alle importazioni imposte da Israele”, dice Shafik, proprietario di uno dei passaggi clandestini. Ogni tunnel ha un padrone e un gestore che si occupa degli ordini in Egitto e di pagare ‘le tasse’ al governo di Hamas “Penso che in totale –continuna Shafik- ci siano oltre 150 passaggi Più ci si avvicina alla costa più i tunnel diventano larghi al punto che ci passano anche le macchine”  di Cosimo Caridi

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