Joana Claudia Amarghioalei, classe 1990, convocata come testimone dalla difesa nell'udienza del 26 novembre, ha raccontato che l'ex premier, oltre a versarle 2500 euro al mese, la mantiene all'università. Ha anche dichiarato di aver visto la giovane marocchina ad Arcore che si è presentata come una 24enne egiziana maltrattata dal padre
Silvio Berlusconi paga l’università a una delle ragazze ospiti alle cene eleganti di Arcore. Lo ha rivelato lei stessa, Joana Claudia Amarghioalei, classe 1990, convocata come testimone dalla difesa nell’udienza del 26 novembre del processo Ruby che vede Silvio Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile. Joana ha dichiarato che l’ex premier, oltre a darle 2500 euro al mese, somma che dalle testimonianze risulta corrisposta anche ad altre ragazze, le paga la retta dell’Università Bocconi. La giovane ha raccontato di aver conosciuto l’ex capo del governo nel 2009 e di aver partecipato alle sue cene una quindicina di volte. Cene alle quali ha conosciuto anche Imane Fadil e durante le quali, ha detto, “non ho mai assistito a vicende di natura sessuale, spogliarelli o a toccamenti nelle parti intime di Berlusconi”.
La ragazza ha poi raccontato che le mancano quattro esami per finire l’università e che ha “già chiesto la tesi in Matematica finanziaria”. Poiché il padre è un artigiano e sua madre ha perso il lavoro, “al mio mantenimento provvede Silvio Berlusconi” versandole 2500 euro al mese. La testimone ha inoltre aggiunto che prima che scoppiasse il caso Ruby, per cui si sente “danneggiata”, il leader del Pdl le pagava solo la retta universitaria. Berlusconi ha iniziato a darle i 2500 euro al mese, quindi, solo “da quando c’è stato questo processo che mi ha danneggiato. Io sogno di diventare amministratore delegato di una società internazionale, ma essere donna e carina fa rima con …. Se poi hai una storia come la mia alle spalle…”.
Joana ha raccontato di essere stata “discriminata” anche alla Bocconi, “anzitutto tra gli studenti, i compagni di corso perché mettendo il mio nome su Internet viene fuori la mia foto e le mie storie non particolarmente belle…Sono stata discriminata dappertutto, addirittura in banca, parlando con un’operatrice telefonica che mi ha detto: ‘Ah! Lei è Joana…’ Non vengo presa sul serio”. La giovane, che ha detto di avere la media del 27 all’università, ha anche raccontato di avere visto Ruby ad Arcore e che la giovane marocchina affermò di avere 24 anni, di essere scappata di casa perché maltrattata dal padre e di avere un parente che era un personaggio importante: “Mi pareva una ragazza consumata, non minorenne”.
“Lei con le sue commensali ad Arcore di cosa parlava? Queste cene le portavano un arricchimento intellettuale?” ha chiesto il pm Ilda Boccassini alla studentessa. “”Innanzitutto io ascoltavo. Berlusconi come sempre iniziava a parlare di attualità, economia e calcio e poi chiedeva alle ragazze che cosa pensassero di una certa situazione politica o della crisi finanziaria – ha risposto – Con le altre parlavo di argomenti leggeri, banali”.
Dopo Joana è stato il turno di Diana Mora, figlia di Lele, che ha spiegato di aver conosciuto Ruby nel 2010 quando si presentò all’agenzia del padre per fare un casting e che già allora “mi disse che era marocchina e che aveva 19 anni”. La Mora, rispondendo alle domande in aula, ha affermato che Ruby non le ha mai parlato delle cene di Villa San Martino e dell’ex premier, che le sembrava “sola come un cagnolino” e in difficoltà: “Ci incontravamo in ufficio, mi parlava dei suoi sogni e mi raccontò della sua storia difficile con i genitori. Io volevo solo aiutarla”. Diana Mora ha inoltre spiegato che nell’estate del 2010 vennero presentate a suo nome due istanze di affidamento della minorenne, ma una venne depositata a sua insaputa.
Sul banco dei testimoni è stata poi la volta di Giovanna Rigato, anche lei citata dalla difesa, ex del Grande Fratello, che si è soffermata sulle serate ad Arcore: “Erano semplici cene con la musica, mai visto toccamenti da parte del presidente o fatti di natura sessuale”. Insomma, ha sintetizzato, “nulla di strambo”. Ricorda, tuttavia, di aver notato una sera alcune ragazze dietro una porta che aspettavano di entrare in una stanza e di aver saputo che avevano ricevuto dei soldi. Inoltre Francesca Cipriani, “mia grande amica, mi disse che la sera del 19 settembre 2010 aveva preso 2000 euro e un braccialetto come regalo di compleanno”. Sulle ragioni per cui altre abbiano ricevuto dei soldi e lei no, dice: “Credo che la Cipriani abbia parlato col presidente della sue difficoltà. Non è facile vivere a Milano senza soldi…”.
La ragazza, che conosce Berlusconi dal 2005 e che ha un figlio piccolino, ha spiegato che “il presidente mi ha sempre considerato una ragazza benestante, quale anche sono e non mi ha mai dato dei soldi”. Soldi che invece, come ha spiegato in aula, il leader del Pdl ha dato alle altre ragazze: “Ricordo di somme differenziate per ciascuna ma non ho la più pallida idea del perché”. La Rigato quindi, non avrebbe mai ricevuto denaro da Berlusconi, ma ha un “contratto” a Mediaset “che mi è stato confermato anche dopo la gravidanza”. Un contratto per il quale prende uno stipendio di “50 mila euro all’anno lordi“.
Il processo è stato aggiornato al 3 dicembre quando sono attesi in aula, convocati come testimoni, Nicole Minetti ed Emilio Fede, imputati insieme a Lele Mora in un processo parallelo sul caso Ruby con le accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile.