Furbetto questo Gianfranco Vissani. Lo “chef più mediatico d’Italia” – come lo definisce il Corriere della Sera che gli dedica oggi un lungo articolo – dice “basta con la cucina spettacolo“. Già, perché “ho esagerato con la tv”. Talmente esagerato che ha deciso di continuare: su La 7 è appena cominciata la sua trasmissione “Ti Ci Porto Io…In Cucina con Vissani”, cinque volte alla settimana. Ma Vissani dice basta (così, tanto per dire) e riparte con questo librone da 600 pagine edito dalla Rai/Eri. Bisognava pur trovare un titolo al lancio promozionale del libro e quindi eccolo: basta con la tv. Basta, stop, finito (ma anche no). E siccome era un po’ debole come titolo, ci ha aggiunto anche che “è tempo di tornare alla semplicità e alle ricette degli Anni ’50”.
Il sempre modesto Vissani (“Il mio viaggio in Italia è meglio di quello dell’Artusi”) dice che bisogna tornare alle ricette familiari. E cosa propone? Una variante dei bucatini all’amatriciana “che farà arrabbiare i romani: frullare il sugo e metterlo sul fondo di una coppetta, aggiungendoci una mousse di bucatini e per finire del pan di spagna bagnato alla Strega”. Ah, le buone ricette familiari di una volta. Per concludere, l’ex chef preferito da D’Alema (a proposito, ma per gli chef non vale la rottamazione?), dice che il suo “sogno è aprire un ristorante da 25 euro a pasto. Se potessi, ripartirei da un locale in cui far pagare poco”. Ma non può, non si capisce perché (forse perché non ci guadagnerebbe abbastanza). E così ci rimane (oltre alla visione delle sue scarpe rosse) solo il suo librone “L’Altro Vissani”, tre tomi al prezzo di 49,90. Ovvero due cene nella sua trattoria fantasma.