Politica

Legge elettorale il 5 dicembre al Senato: “Si va verso la soluzione”

A dirlo sono Finocchiaro e Gasparri. Anche se gli assetti dei partiti tra primarie definite (Pd) e primarie in alto mare (Pdl) potrebbero cambiare. Intanto il senatore leghista Calderoli ha elaborato un'altra proposta con 'scaglioni' di premio di un punto che consentono di governare solo alla coalizione che superi il 38% alla quale va in totale il 50,5% dei seggi

Dopo l’ennesimo rinvio la legge elettorale arriverà in Senato il 5 dicembre e potrebbe arrivare in aula un testo condiviso. Si profila una intesa  fanno sapere, al termine della Conferenza dei capigruppo, sia Maurizio Gasparri che Anna Finocchiaro. Anche se fra una settimana alcuni assetti tra i partiti potrebbero essere diversi da quelli odierni. Rilevante è il capitolo primarie: domenica si saprà chi sarà il leader del centrosinistra e candidato premier, mentre dall’altra parte tra liti, annunci e smentite non si sa ancora chi reggerà il timone.  

“E’ vicina una soluzione positiva” dice il capo gruppo al Senato del Pdl, “Si intravede una soluzione positiva e condivisa” conferma la capogruppo del Pd a Palazzo Madama. “Io sono ottimista – ha detto Finocchiaro al termine della conferenza dei capigruppo – ci sono ancora dei nodi da sciogliere ma si intravede una soluzione positiva e condivisa”. Gasparri ha confermato: “Siamo vicini ad una possibile intesa, ad una soluzione positiva. La legge elettorale non va solo discussa ma anche approvata”. Già nei giorni scorsi aleggiava la possibilità di un accordo. 

Intanto il senatore leghista Roberto Calderoli, già autore del Porcellum, ha elaborato una proposta – molto simile a quella che è stata denominata turbo ascensore – che prevede alla prima coalizione sopra il 35% e alla prima lista tra il 25 e il 35% con ‘scaglioni’ di premio di un punto percentuale che, di fatto, consentono di governare solo alla coalizione che superi il 38% alla quale va in totale il 50,5% dei seggi. L‘ex ministro del Carroccio ci aveva già provato con il Porcellinum che prevedeva che per avere il premio di governabilità la lista o alla coalizione di liste dovesse raggiungerà il 45% dei seggi. 

La possibilità di una intesa si era intravista quando era stata sconvocata la riunione delle 20,30 della commissione Affari Costituzionali del Senato. Era l’ultima riunione in commissione prima dell’approdo della riforma in Aula prevista per domani mattina come previsto dal vecchio calendario. La commissione riprenderà l’esame della riforma lunedì prossimo, alle 21. Poi da mercoledì 5 fino a venerdì 8, sarà all’attenzione dell’aula. 

Uno dei primi commenti è quello di Matteo Renzi, ospite a Porta a Porta, e riguarda l’ex ministro per la Semplificazione:  ”Ammetto un pregiudizio, ma a uno come Calderoli che ha definito la sua legge elettorale una porcata, direi come nel gioco dell’oca ‘stai fermo per tre turni’, vai a pesca, fai altro tu che hai fatto una legge porcata”. Lo dice Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta, commentando l’ultima mediazione di Roberto Calderoli sulla riforma del sistema di voto.  Severa la riflessione dell’Idv: ”Oggi il Senato ha rinviato tutto, dalla delega fiscale alla legge elettorale. Mi pare di assistere ad un’autentica pantomima: si vedeva da un miglio che a fine novembre non sarebbe stato approvato nulla e però andiamo avanti e indietro. Gli italiani sono davvero stufi. Mi auguro che qualcuno non stia imbrogliando il Parlamento e gli italiani per non approvare nessuna legge elettorale” dice il presidente dei senatori Idv Felice Belisario.