“Io mi siedo a guardare”. Carlo Freccero s’accomoda. Comincia la settimana di Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi in televisione: “Cosa fanno passano il tempo tra uno studio e una telecamera”, dice senza stupirsi il direttore di Rai4.
Freccero, il pubblico televisivo aspetta i duelli.
Fossi in Bersani sarei preoccupato.
E perché?
Lui gioca in difesa: difendere troppo stanca. Ho studiato il fenomeno Renzi.
Cosa ha scoperto?
Più appare, più convince. Rafforza autorevolezza, visibilità e ammalia l’elettore di centrodestra.
Mi perdoni, ma Renzi è candidato per le primarie di centrosinistra.
E no, i giornalisti si fermano ai punti più luminosi, andate dentro al problema. L’origine è questa: Un grande futuro dietro di noi di Giuliano da Empoli. Il sentimento anti-casta attira molti berlusconiani senza riferimenti, orfani direi.
Bersani gioca solo a sinistra?
Ancora sbagliato: Renzi ha dato voce ai delusi di sinistra anche se non usa un linguaggio di sinistra. Bersani deve custodire un recinto. Io trovo il sindaco molto più laico del segretario. Anzi, Bersani mi ricorda don Camillo.
Con la carta televisiva il recupero di Renzi è possibile?
Non facile, certo, ma possibile. Le primarie sono un evento mediatico, si sposano benissimo con la televisione commerciale. Proprio quella berlusconiana.
Scusi la divagazione, ma il Cavaliere non le vuole, le primarie.
E grazie: lui è carismatico. Renzi sta imparando, Bersani non ci arriverà mai. Però, tenete presente la rivoluzione del sindaco: non solo ha donato voce a una sinistra afona, ma ha anche dettato l’agenda al centrodestra che cerca di imitarli organizzando una gara interna.
Preferisce parlare molto di Renzi e poco di Bersani.
Il segretario non è molto appassionante, lo confesso. Ho già detto, e lo ripeto, che Renzi è la spia accesa. È il segnale di un potenziale successo di Beppe Grillo.
Bersani, per favore.
E che devo aggiungere? Ah, forse una cosina: ha il coraggio di essere anacronistico. Si richiama a dei valori antichi, addirittura valorizza la memoria. E Renzi non ha memoria: rottama.
Provi a motivare i due concorrenti.
Renzi non ha bisogno di consigli: è molto preparato per il mezzo televisivo, e poi studia Giuliano da Empoli.
E Bersani?
Quanto è lunga questa intervista?
Si può allungare e restringere.
Tento la sintesi: Pier Luigi, motivati di più e motiva di più i tuoi elettori.
Prosegua.
Ammetti gli errori del centrosinistra con Romano Prodi o Massimo D’Alema. Fai sentire la sofferenza di chi si è opposto per vent’anni, in maniera alterna , a Silvio Berlusconi.
Non si fermi.
Mostra i lividi e le botte subìte, ma soprattutto rafforza la tua credibilità e la tua competenza. Ricorda ai telespettatori che hai fatto l’amministratore locale e il ministro per lo Sviluppo. Non sei un viandante, sei il segretario del Pd!
Dal Fatto Quotidiano del 27 novembre 2012
Media & Regime
Primarie, Freccero: “In tv Bersani sembra don Camillo. Renzi è più laico”
Il direttore di Rai4 risponde al Fatto Quotidiano sui due candidati: "Renzi sta imparando" a essere "carismatico" come Berlusconi e "Bersani non ci arriverà mai". Il segretario deve mostrare "i lividi", ammettere gli "errori". "Fossi in lui sarei preoccupato" il sindaco "convince, ammalia"
“Io mi siedo a guardare”. Carlo Freccero s’accomoda. Comincia la settimana di Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi in televisione: “Cosa fanno passano il tempo tra uno studio e una telecamera”, dice senza stupirsi il direttore di Rai4.
Freccero, il pubblico televisivo aspetta i duelli.
Fossi in Bersani sarei preoccupato.
E perché?
Lui gioca in difesa: difendere troppo stanca. Ho studiato il fenomeno Renzi.
Cosa ha scoperto?
Più appare, più convince. Rafforza autorevolezza, visibilità e ammalia l’elettore di centrodestra.
Mi perdoni, ma Renzi è candidato per le primarie di centrosinistra.
E no, i giornalisti si fermano ai punti più luminosi, andate dentro al problema. L’origine è questa: Un grande futuro dietro di noi di Giuliano da Empoli. Il sentimento anti-casta attira molti berlusconiani senza riferimenti, orfani direi.
Bersani gioca solo a sinistra?
Ancora sbagliato: Renzi ha dato voce ai delusi di sinistra anche se non usa un linguaggio di sinistra. Bersani deve custodire un recinto. Io trovo il sindaco molto più laico del segretario. Anzi, Bersani mi ricorda don Camillo.
Con la carta televisiva il recupero di Renzi è possibile?
Non facile, certo, ma possibile. Le primarie sono un evento mediatico, si sposano benissimo con la televisione commerciale. Proprio quella berlusconiana.
Scusi la divagazione, ma il Cavaliere non le vuole, le primarie.
E grazie: lui è carismatico. Renzi sta imparando, Bersani non ci arriverà mai. Però, tenete presente la rivoluzione del sindaco: non solo ha donato voce a una sinistra afona, ma ha anche dettato l’agenda al centrodestra che cerca di imitarli organizzando una gara interna.
Preferisce parlare molto di Renzi e poco di Bersani.
Il segretario non è molto appassionante, lo confesso. Ho già detto, e lo ripeto, che Renzi è la spia accesa. È il segnale di un potenziale successo di Beppe Grillo.
Bersani, per favore.
E che devo aggiungere? Ah, forse una cosina: ha il coraggio di essere anacronistico. Si richiama a dei valori antichi, addirittura valorizza la memoria. E Renzi non ha memoria: rottama.
Provi a motivare i due concorrenti.
Renzi non ha bisogno di consigli: è molto preparato per il mezzo televisivo, e poi studia Giuliano da Empoli.
E Bersani?
Quanto è lunga questa intervista?
Si può allungare e restringere.
Tento la sintesi: Pier Luigi, motivati di più e motiva di più i tuoi elettori.
Prosegua.
Ammetti gli errori del centrosinistra con Romano Prodi o Massimo D’Alema. Fai sentire la sofferenza di chi si è opposto per vent’anni, in maniera alterna , a Silvio Berlusconi.
Non si fermi.
Mostra i lividi e le botte subìte, ma soprattutto rafforza la tua credibilità e la tua competenza. Ricorda ai telespettatori che hai fatto l’amministratore locale e il ministro per lo Sviluppo. Non sei un viandante, sei il segretario del Pd!
Dal Fatto Quotidiano del 27 novembre 2012
C'era una volta la Sinistra
di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Rai, dg Gubitosi vuole Orfeo del ‘Messaggero’ alla guida del Tg1
Articolo Successivo
Bernabè e la paura dei social network: “Potenziale rischio per la democrazia”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.