Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Oscar Cedrangolo, aveva sollecitato i giudici della seconda sezione penale ad annullare senza rinvio le sentenze di 1° e 2° grado nei confronti degli imputati sostenendo l'incompetenza territoriale dei giudici di Milano
Condanne confermate in Cassazione per i furbetti del quartierino. I supremi giudici, presidente Antonio Esposito e relatrice Margherita Taddei, non hanno accolto le richieste delle difese e anche quella del procuratore generale della Cassazione e ha dato messo il sigillo ai due verdetti precedenti per la vicenda Antonveneta. Due anni e mezzo di reclusione per l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, un anno e otto mesi per gli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, un anno per l’ex leader della Bpi, Gianpiero Fiorani. I giudici di Piazza Cavour, inoltre ha confermato le condanne nei confronti dell’ex fiduciario svizzero Fransco Ghioldi, 4 anni e 3 mesi, e dell’imprenditore Luigi Zunino a 1 anno e mezzo.
Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Oscar Cedrangolo, aveva sollecitato i giudici della seconda sezione penale ad annullare senza rinvio le sentenze di 1° e 2° grado nei confronti degli imputati sostenendo l’incompetenza territoriale dei giudici di Milano. Secondo la pubblica accusa di Piazza Cavour doveva essere accolta l’eccezione di incompetenza territoriale da sempre sollevata dalle difese degli imputati, su cui si sono espressi negativamente già il gip, il gup, il collegio del processo di primo grado e quello del secondo.
Secondo i difensori era Lodi il tribunale competente. I termini della prescrizione sarebbero decorsi dal prossimo 12 dicembre. In primo grado, infatti, Fazio era stato condannato a 4 anni, Consorte e Sacchetti a 3 anni, mentre a Fiorani era stata inflitta una pena pari a 1 anno e 8 mesi. Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, sono aggiotaggio, ostacolo agli organismi di vigilanza e appropriazione indebita. I giudici d’appello avevano revocato la confisca di 39,6 milioni a Unipol, condannando la società a pagare 230 mila euro (in primo grado la somma stabilita era invece pari a 900 mila). La tentata scalata ad Antonveneta da parte di Bpi (all’epoca Banca Popolare di Lodi, ndr) avvenne nella primavera-estate del 2005 e nel corso dell’inchiesta della Procura di Milano finì in carcere, tra gli altri, anche Fiorani. Per l’altra scalata ‘ – quella di Unipol a Bnl – lo scorso maggio Fazio era stato assolto dalla corte d’appello di Milano, mentre Consorte condannato a un anno e sette mesi e Sacchetti a un anno e 6 solo per le accuse di ostacolo agli organi di vigilanza, e solo Consorte per insider trading.