Ma oggi si è svegliato, forse perché deve capire se poter scendere in campo con una sua lista, quindi si deve pesare per iniziare a far campagna elettorale? Che ne dirà Napolitano, il suo Casaleggio e spin doctor personale? Giova a Monti e alla sua immagine questa ambiguità sulla sua discesa ufficiale e politica in campo? In molti per ricostruire un centro in disfacimento soprattutto dopo le primarie del centrosinistra, lo tirano per la giacchetta e lo invocano ma questo rischia di essere un boomerang che farà perdere credibilità allo stesso senatore a vita. Di solito si invoca un messia quando si sta davvero nei guai o si crea un clima di terrore per poter giustificare l’arrivo dell’uomo forte o della provvidenza. In questo caso siamo già in guerra, non a caso Monti da sempre usa parole sempre più forti in questo senso. Ora bisogna capire se questa guerra è tra il cittadino e la finanza, il cittadino e il debito. Ora bisogna capire se questa guerra porterà alla perdita di uno stato sociale costruito con fatica e conquiste. Non è un tema da poco e troppo spesso al propaganda è servita a giustificare per cause maggiori, la perdita di diritti acquisiti.
La giustificazione dell’aver ceduto la nostra sovranità è : senza Monti potevamo stare peggio. Eppure la povertà incalza e c’è un peggioramento evidente e indubbio. Il pregio di Monti è aver ridato credibilità internazionale all’Italia ma quanto conta nella vita di ogni singolo questo dato? Ovvero, avere più dignità all’estero ha un suo peso ma nei fatti non possiamo usare questo dato come la panacea di ogni male. E’ come dire che se sono bene vestito ma ridotto all’elemosina faccio meno pena ai passanti, ma sempre questuante rimango.
Oggi l’apparenza sembra avere più peso della sostanza ma a guardare le piazze piene, la sofferenza dei cittadini, tutto questo ci pare quasi una grande operazione di facciata. Mettiamo su un po’ di trucco, effetti speciali, copriamo le rughe ma il cerone si squaglierà prima o poi e il pericolo è ritrovarci come quei vecchi clown che fanno più tristezza che ridere. Il pericolo è ritrovarci come Berlusconi, dalle barzellette alle lacrime, fino ad arrivare al disfacimento totale. Non a caso persino un liberista come Berlusconi annaspa ed è costretto a cavalcare i soli ambigui populismi.
In molti stanno cercando di confermare quello che si è voluto far credere ovvero che saremmo usciti da un baratro solo a prezzo di austerità e sofferenza. Il prezzo pagato è l’iniquità. Sono altri i sacrifici che dobbiamo fare, essi fanno parte di un percorso di sana ristrutturazione del nostro stile di vita, così come ci ricorda il sociologo Baumann: Le due vie per uscire dalla crisi. Sulla crisi attuale, l’uomo che ha vissuto molto vede nero. Ma, da sociologo, è molto lineare e lascia la porta aperta. «Ci sono due possibilità», spiega a Lettera43.it. «O, come è già successo nella storia, l’umanità cambia rotta e, per sopravvivere, imbocca una strada alternativa alla crescita» oppure, se l’homo consumens non accetterà, con sacrificio, di tornare indietro, «la natura prenderà il sopravvento e sarà la guerra di tutti contro tutti per la redistribuzione delle risorse».
In entrambi i casi, il processo sarà ‘doloroso’, soprattutto nei Paesi occidentali, dove «lo stato sociale è in via di demolizione». Per Bauman, «non è più una questione di destra o di sinistra», ma di lotta per la sopravvivenza….
Monti e le sue politiche non toccano affatto questi temi di ristrutturazione profonda ma per molti è il nuovo Messia. Come ho già scritto, crollate le ideologie e messi in crisi i partiti politici che le sostenevano, la strategia per coinvolgere la massa è quella della personalizzazione.
Vediamo quindi partiti politici e movimenti che si incarnano nel loro fondatore. Questo è accaduto anche a Monti. La morte del padre (l’ideologia), ci spinge a cercare eroi? Nuovi paladini dell’idea, i politici incarnano le nostre proiezioni, perché non è possibile non proiettare l’ideale dell’Io, neppure se gli ideali sono morti.
Com’è arrivato al potere Monti? In quale stato d’animo erano gli italiani? Le emozioni di quel periodo erano legate all’indignazione e al super-Io collettivo , stanco delle continue boutade del premier e dei suoi scandali.
Quale momento migliore per proporre il dio dell’austerità, il professore in loden, l’educato, serioso, professionale e cauto Mario Monti?
Mario Monti volente o nolente ha suscitato emozioni: in un momento così confuso e di panico, in cui lo spread saliva e le borse cadevano a picco, in cui i tedeschi ci minacciavano, è arrivato il Messia.
Un messia che parla di pani e di pesci, di come sopravvivere alla crisi, dividere le risorse, ripagare i debiti e non finire totalmente in bolletta.
Mario Monti incarna non il padre buono ma il padre competente, quello che ti insegna ad andare in bicicletta e ad usare la canna da pesca. Quello che ti dice “no questo non lo puoi comprare” e “bisogna risparmiare”. E l’italiano ci crede, perché si emoziona, perché è rassicurato.
Come avevo anticipato in
questo articolo finita la luna di miele gli Italiani si stanno accorgendo della freddezza dei tagli tecnici e la politica sta cercando di dare una risposta. Allora Monti e il suo seguito affilano le armi pronti a scendere in campo legittimati dal voto. Avranno un futuro? Secondo me urlare al disastro come spettro non funziona più a livello comunicativo: siamo già nel disastro e non basta più un Loden a coprirlo.
Barbara Collevecchio
Psicologa
Politica - 28 Novembre 2012
Monti bis, le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni
Articolo Precedente
Delega fiscale, ancora uno stop al Senato. Misure a rischio, governo furioso
Articolo Successivo
Legge elettorale, Napolitano: “Basta con giochi degli equivoci e braccio di ferro”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Turchia, arrestato il sindaco di Istanbul: è tra i principali oppositori di Erdogan. Il governo vieta le manifestazioni in città fino al 23 marzo
Scuola
I criteri per sostituire le caldaie nelle scuole sono cambiati in corsa: il governo non rimborsa interventi già fatti. L’accusa: “Questo stallo va avanti da mesi”
Mondo
Trump e Putin decidono le condizioni per la tregua in Ucraina, ma l’Europa frena di già. Scenari post guerra | Fantasmi elettorali a Kiev
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi è San Giuseppe. Buon onomastico a chi porta il suo nome e auguri a tutti i papà! Una preghiera per quelli che continuano a vivere nei nostri ricordi e nel nostro cuore". Lo scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un augurio speciale a tutti quei papà che passano la notte insonni, cullando i propri neonati. A quelli che ogni mattina vestono i bambini con cura e li accompagnano all’asilo o a scuola. A quelli che si fanno in quattro per sostenere i propri figli e la propria famiglia. A quelli che li proteggono da lassù. A chi vive la dolcezza di una vita di coppia e a chi, con il suo amore, riesce a dare tutto anche da solo. A quelli che, ormai con i figli adulti, non smettono mai di preoccuparsi per loro. Grazie a ognuno di voi. Perché papà e mamma sono e rimarranno sempre le parole più belle del mondo. Buona Festa del papà". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Bruxelles, 19 mar. (Adnkronos) - Il riarmo dell'Unione Europea non è contro gli Usa: "ciò di cui l'industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti". Lo dice al Corriere della Sera Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, che ha guidato la preparazione di Safe, lo strumento che mette a disposizione dei Paesi Ue 150 miliardi di euro di prestiti per la difesa.
"La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante - spiega Virkkunen - Il ruolo dell'Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c'è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno. Gli Stati membri che si trovano più a Est vedono le minacce in modo molto più drammatico rispetto a quelli che non sono così vicini al confine orientale".
"Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori - conclude - Nella nostra strategia per l'industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell'Ue. Questo non è contro gli Usa. Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento sicuro di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue".
Berlino, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Vladimir "Putin sta giocando". E' il commento della Germania dopo i nuovi attacchi russi denunciati dall'Ucraina, il giorno dopo l'accordo per una tregua limitata concluso dal presidente russo con il suo omologo americano Donald Trump durante la loro lunga telefonata di ieri.
"Abbiamo riscontrato che gli attacchi alle infrastrutture civili non sono assolutamente diminuiti durante la prima notte dopo questa telefonata apparentemente rivoluzionaria e formidabile", ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in un'intervista televisiva.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/afp) - Il governo israeliano ha approvato nella notte il ritorno di Itamar Ben Gvir alla carica di ministro della Sicurezza nazionale. Lo ha indicato in un comunicato stampa l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
"Il governo ha approvato all'unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di rinominare il deputato Itamar Ben Gvir ministro della Sicurezza nazionale", si legge nel testo. Ben Gvir si è dimesso dal suo incarico il 19 gennaio, in disaccordo con la decisione di tregua con Hamas che ha definito “scandalosa”.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Almeno 10 attacchi americani hanno colpito alcune zone dello Yemen, tra cui la provincia di Saada e Hodeidah. Lo hanno riferito i media Houthi dello Yemen. Gli Stati Uniti hanno lanciato un'ondata di attacchi nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, alleati dell'Iran, che la scorsa settimana hanno dichiarato di voler riprendere gli attacchi alle navi mercantili del Mar Rosso per sostenere i palestinesi a Gaza.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno condotto una "operazione militare di alta qualità" contro la USS Harry S Truman. Lo ha reso noto un portavoce dell'organizzazione terroristica, secondo cui l'operazione, la quarta in 72 ore, prevedeva anche un attacco a "diverse navi da guerra nemiche" e ha sventato "un attacco aereo che si stava preparando contro il nostro Paese".