Il sindaco: "Si parla di tre vittime, ma non ci sono certezze". Poi si corregge: "Ufficialmente nessun morto". Sei bambini di un asilo all'ospedale. Una gru è finita in mare, sommozzatori sospendono all'imbrunire le ricerche per individuare il lavoratore che stava manovrando in cabina. Riprenderanno domani mattina
Una violenta ondata di maltempo si è abbattuta su Taranto e una tromba d’aria ha causato il crollo del camino delle batterie 1 e 2 dello stabilimento Ilva, nel reparto cokerie, ma anche il crollo in mare di una gru. “Si parla di tre vittime – dice il sindaco Ippazio Stefano – ma non abbiamo certezze” salvo poi correggersi: “Al momento non ci sono notizie ufficiali di vittime”. I feriti, in ogni caso, sono almeno una quarantina (38 secondo la Protezione civile), mentre i sommozzatori sono al lavoro per cercare un disperso di 29 anni: si tratta del manovratore del mezzo meccanico che si trovava sulla banchina dell’acciaieria. Le ricerche però sono state sospese all’imbrunire e riprenderanno domani mattina.
Nel pomeriggio, ai microfoni di Tgcom24 è intervenuto anche il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante che ha spiegato: “I danni sono ingenti ma quello che più preoccupa sono le persone. Ci sono stati diversi feriti – ha aggiunto Ferrante – alcuni ricoverati in ospedali altri curati nell’infermeria interna. Ci preoccupa la situazione del ragazzo disperso e le condizioni del mare non consentono di intervenire. E’ una persona addetta al porto che lavorava sulla gru”. Poi ha espresso “angoscia per un lavoratore che è ancora disperso”, ma ha ringraziato “tutti i lavoratori dello stabilimento Ilva di Taranto per la grande competenza, tempestività ed efficienza con cui hanno reagito in questa giornata drammatica”. Infatti, ha osservato, “nonostante la tensione per gli accadimenti di queste ultime settimane ogni lavoratore ha dato il proprio contributo con estrema professionalità e lucidità e ciò ha permesso di gestire l’emergenza in modo esemplare, mettendo immediatamente in sicurezza lo stabilimento”. Non solo: per il presidente “l’Ilva di Taranto è un modello anche come comunità di lavoratori, di persone e di organizzazione e sono fiero di farne parte”.
La situazione è tornata ora alla normalità, ma si stanno cercando le persone che mancano all’appello (dentro e fuori dallo stabilimento) e si stanno calcolando i gravi danni che hanno subito le strutture dello stabilimento. Nella cittadina di Statte, a ridosso dell’Ilva, il maltempo ha investito una scuola: nove bambini sono rimasti feriti in modo lieve e sono ora nell’ospedale Moscati di Taranto dove vengono medicati. In tutto negli ospedali, compresi i bambini, dovrebbero esserci, secondo l’assessore regionale Fabiano Amati, 38 persone e nessuno è in pericolo di vita. Ad uno dei nove bambini feriti è stato diagnosticato un trauma cranico ed è stato sottoposto alla Tac. Tre persone politraumatizzate sono ricoverate in condizioni ‘critiche’ all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto: due provengono da Statte, una da Crispiano. Altri due (operai dell’Ilva e dell’Enel) sono ricoverati a Martina Franca. Quattro operai dell’acciaieria sono stati condotti nello stesso ospedale per cure ed accertamenti, altri 20 sono stati medicati nell’infermeria del siderurgico.
Vicino al camino spezzato si sono viste anche levarsi fiamme, forse prodotte dal fulmine che ha colpito la ciminiera. Molte lamiere sollevate da impianti Ilva hanno bloccato le strade adiacenti. I gasometri all’interno della fabbrica sono stati messi in sicurezza. All’esterno del siderurgico si sono notati gruppi di lavoratori che hanno abbandonato lo stabilimento. “Non si segnalano vittime e la situazione è tornata sotto controllo” confermano fonti della questura. (La diretta di TeleNorba)
Ilva, danni e feriti – La tromba d’aria avrebbe provocato l’incendio dei gas di scarico di alcuni degli impianti, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco. Da qui anche un possibile rischio di esplosioni. I pezzi di cemento caduti dalle ciminiere, infatti, si sarebbero riversati su due tralicci dell’alta tensione. E’ rimasta bloccata anche la linea ferroviaria Bari-Taranto e i passeggeri di un treno sono in attesa di trasbordo su autobus per raggiungere Taranto. I feriti provocati dalla tromba d’aria, in tutta la città, sarebbero una ventina, altre persone sono disperse. “Stavo guidando un camion vicino alle batterie 7-12 – racconta un lavoratore rimasto illeso – All’improvviso ho visto un tornado, volare tutto e fumo. Non riuscivo a vedere più niente. Mi sono fermato e sono fuggito”.
Secondo l’azienda al momento sono 20 i feriti lievi in infermeria dello stabilimento, mentre due feriti sono stati portati in ospedale dal molo. L’azienda, si precisa ancora nella nota, ha messo in atto tutte le procedure di emergenza generale, gli impianti sono presidiati, in azienda sono presenti i comandanti dei vigili del fuoco provinciale e regionale. Non c’è stato alcun incendio. Le fiamme visibili dall’esterno – si precisa ancora nella nota – sono relative agli sfoghi di sicurezza provocati dalle candele di sicurezza degli impianti. Tutta l’area ghisa è sotto controllo, l’azienda ha subito gravi danni strutturali ancora da quantificare – si sottolinea ancora nella nota dell’Ilva – non c’è stata evacuazione, sono stati messi in circolo tutti i bus aziendali per raccogliere il personale non addetto alla gestione dell’emergenza generale e accompagnarlo alle portinerie e ai punti di incontro dell’azienda.
A quanto riferisce all’Adnkronos Mimmo Panarelli, responsabile territoriale dei metalmeccanici della Fim Cisl, sarebbe caduta in acqua una delle gru situate sopra uno dei pontili che affacciano sul mare e che si trovano all’interno dello stabilimento. Quattro persone sono rimaste ferite: sono due operai che erano sulla struttura finita in pezzi, ed altri due che invece si trovavano nell’area sottostante. Tuttavia “potrebbero esserci tre dispersi” per le conseguenze determinate nell’area portuale. “Intanto quasi tutti i lavoratori hanno lasciato lo stabilimento per lo spavento. Molti se ne sono andati. Non si può continuare a lavorare senza sicurezza”, spiega. La tromba d’aria “ha determinato lo sprigionarsi di fiamme altissime alte 50 o 60 metri” aggiunge Panarelli. Per questo è stato deciso il blocco di due estrattori che alimentano la rete del gas. “I lavoratori, preoccupati per le conseguenze, sono quindi usciti dalla fabbrica e ora i tecnici stanno effettuando dei controlli”, aggiunge. Secondo quanto riferisce Panarelli anche nel vicino comune di State la tromba d’aria ha causato danni ai tetti delle case che sono state scoperchiate.
Video di Luigi Piepoli
A causa del forte vento, nell’area portuale adibita al carico e scarico del materiale del siderurgico, sono crollati anche alcuni caricatori. La violenza della tromba d’aria è evidente anche dalle auto ribaltate sulle statali 106 e 100, che portano a Reggio Calabria e Bari. Sulla strada Taranto-Statte alcune auto si sono rovesciate. Lamiere e detriti hanno travolto un bus privato in transito davanti all’Ilva al passaggio della tromba d’aria che ha colpito la città. I vetri del mezzo sono andati in frantumi e l’autista è rimasto ferito. Sono stati abbattuti muretti, alberi e guard-rail. Ingenti i danni anche a una stazione di rifornimento carburanti.
In attesa di conferme sulle condizioni dei feriti, è stata intanto ritrovata la gru presso la quale lavorava l’operaio dell’Ilva che al momento viene dato per disperso. Il mezzo è caduto in mare nei pressi del quarto sporgente del porto industriale. Era sotto venti metri, piena di fango.
modificato da Redazione Web alle 18.31 del 28 novembre 2012