Nuovo capitolo nell’infinita vicenda dello stadio “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena. Dopo il tira e molla durato mesi riguardo l’agibilità della struttura, ora spuntano inquietanti scenari giudiziari. Due dirigenti comunali del comune di Quartu Sant’Elena, Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, responsabili dei Lavori pubblici e dell’edilizia privata della località dove sorge la struttura, sono stati arrestati dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sui lavori per la costruzione dello stadio. Con loro è finito in manette anche Antonio Grussu, amministratore della società Andreoni che aveva vinto la gara per i lavori esterni del piano integrato d’area di Serpeddì-Is Arenas.
I reati contestati sono quelli falso e tentato peculato. All’inizio di novembre era stata sequestrata la documentazione sui lavori nel Comune, negli uffici della Regione e in quelli delle società coinvolte nelle opere. Le ordinanze di custodia cautelare sono state chieste dal pm, Enrico Lussu, e firmate dal Gip del Tribunale, Giampaolo Casula. Il tentato peculato ipotizzato dal pm riguarda il tentativo di appropriarsi di quasi 750 mila euro, somma a disposizione del dirigente responsabile del servizio, stanziati per il Piano integrato d’area di Serpeddì e Is Arenas. Secondo la Procura sarebbero state attestate dichiarazioni false, sostenendo di aver realizzato gran parte delle opere dando al Comune un mandato di pagamento per oltre 600 mila euro. Le false dichiarazioni riguardano i dirigenti comunali e la realizzazione di viabilità, parcheggio, recinzione, illuminazioni e reti elettriche attorno allo stadio.
Uno dei filoni più delicati dell’inchiesta era proprio quello sull’utilizzo dei fondi del Pia, il piano integrato d’area per la zona di Is Arenas, che sarebbero stati dirottati sullo stadio. Per questo nelle scorse settimane la Guardia Forestale aveva bussato anche all’assessorato regionale alla Programmazione e agli uffici della tutela del paesaggio per acquisire tutta la documentazione relativa al Piano. L’inchiesta – che si concentra anche su eventuali reati ambientali vista la vicinanza dell’impianto al parco di Molentargius – è stata aperta dopo che, in occasione della partita Cagliari-Roma di settembre, il presidente del Cagliari Massimo Cellino aveva invitato i tifosi a presentarsi ugualmente allo stadio nonostante il parere contrario della Prefettura che aveva autorizzato l’incontro a porte chiuse. Vicenda che, già all’epoca, aveva creato più di un grattacapo al presidente rossoblù.
La società ha immediatamente preso le distanze dalla vicenda. “Il Cagliari Calcio è totalmente estraneo all’appalto oggetto dell’inchiesta della magistratura che ha portato ai tre arresti di stamane – ha precisato in una nota il club rossoblù – . I lavori dello stadio di Is Arenas sono stati eseguiti totalmente a carico del Cagliari Calcio con soldi del Cagliari Calcio e senza alcun finanziamento pubblico. Non solo, il Cagliari Calcio ha eseguito anche alcune opere di competenza del Comune di Quartu”.