Lo staff del rottamatore ha comprato una pagina su tre quotidiani nazionali per i ballottaggi di domenica. Ma gli altri candidati si rivolgono al comitato dei garanti: "Codice di comportamento vieta la pubblicità sui giornali". Eppure anche i comitati per Bersani hanno acquistato uno spazio sull'edizione di Cuneo de La Stampa. Intanto sale la preoccupazione degli elettori sui social network
Bersani e gli altri candidati alle primarie contro Renzi. Il segretario del Pd, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato hanno presentato un esposto al collegio dei garanti delle primarie contro le pagine riconducibili alla fondazione Big Bang del sindaco di Firenze, comparse oggi su La Stampa, Quotidiano nazionale e Corriere della Sera, secondo cui, anche per chi finora non si è iscritto, basta soltanto una mail per potere partecipare al secondo turno. “Anche chi non ha votato al primo turno può farlo al ballottaggio richiedendo la registrazione”, si legge, sottolineando che è possibile scrivere al coordinamento provinciale o in alternativa “inviare la richiesta tramite il sito domenicavoto.it“, ideato ad hoc. Insomma, secondo i renziani basta un messaggio di posta elettronica. Per questo i comitati del sindaco hanno annunciato il mail-bombing, che Matteo Renzi rivendica: “Significa semplicemente utilizzare gli strumenti della rete – afferma il sindaco di Firenze a Repubblica.tv – Mandando una email si chiede di poter votare e se votano più persone di domenica scorsa è un bene per tutti”. Al rottamatore i candidati che hanno presentato l’esposto imputano di avere “violato tutte le regole del codice di comportamento che aveva sottoscritto e che vieta la pubblicità sui giornali”, ha spiegato Paolo Fontanelli, rappresentante di Bersani. Non solo. “C’è evidentemente uno sfondamento del tetto delle spese e una violazione delle regole di trasparenza”, ha assicurato.
Il regolamento e le pagine sui giornali per Bersani – Di fatto l’articolo 7 delle primarie del centrosinistra esprime “ai fini della sobrietà della campagna elettorale e della riduzione dei costi della politica” il divieto esplicito “ai candidati e ai loro sostenitori di ricorrere a qualsiasi forma di pubblicità a pagamento, come, ad esempio, spot su radio, televisioni, giornali, internet, o affitto di spazi su cartelloni pubblicitari”. Peccato che il divieto non sia stato rispettato nemmeno dai comitati di Bersani dove nell’edizione di Cuneo de La Stampa, come scrivono l’Huffington Post e il giornalista del Foglio Claudio Cerasa, è stato pubblicato un “messaggio autofinanziato dai sottoscrittori in elenco”. Pochi i dubbi sull’origine dei finanziatori, visto che la pagina riporta in calce la scritta “Tutti x Bersani“.
Bersani: “Oggi cose sgradevoli” – Sull’esposto interviene lo stesso segretario del Pd che nel corso della registrazione a Porta a Porta insiste sul rispetto delle regole e chiarisce di non volere chiudere “perché non avrei niente da perderci, ma le regole rigorosamente si rispettano. Vale per il Paese. Sono troppi anni che abbiamo accettato l’idea che il consenso viene prima delle regole”. Ma oggi, aggiunge, “sono successe cose sgradevoli”. Poi si augura che “la cosa si possa rimettere in un solco accettabile” perché “fra il primo e il secondo tempo di una partita non si cambiano le regole”. Alla fine “decideranno i garanti – continua Bersani – ma cerchiamo di stare in questo alveo di regole e cerchiamo di non sfregiare questa cosa meravigliosa”. Ma Giuliano da Empoli, responsabile del programma del Comitato Renzi, replica: ”Ci siamo addormentati negli Usa con questo bel confronto in tv; ci risvegliamo in Bulgaria con questo esposto di 4 candidati, di cui tre già trapassati. Da una parte un appello per il voto; dall’altro questo esposto bulgaro”.
Berlinguer e la “platea degli elettori” – Salgono dunque le tensioni tra bersani e renziani all’indomani del faccia a faccia, tra ammissioni ‘discrezionali ‘ al ballottaggio e ‘mail bombing’ annunciato dallo staff del sindaco di Firenze. Al centro il regolamento per il voto del secondo turno, che Luigi Berlinguer, presidente del comitato dei garanti, interpreta in maniera restrittiva. “Le regole delle primarie non sono cambiate – ha detto – La platea elettorale non può essere modificata se non per casi eccezionali”. Che, tuttavia, saranno valutati dai singoli comitati provinciali. A infiammare la polemica si aggiunge la pagina comprata dallo staff del rottamatore su alcuni quotidiani nazionali. Ma il presidente dei garanti non ci sta. ”C’è chi sta provando ad inquinare l’informazione e a disinformare. Ma questo – sostiene Berlinguer – non è quello che abbiamo deciso insieme”. Poi specifica: “Ai comitati stanno arrivando una serie di richieste di registrazioni, non singole ma seriali, e questo inganna gli elettori e turba il sereno svolgimento del ballottaggio”. Berlinguer ricorda che “al secondo turno abbiamo previsto qualche deroga per chi non ha potuto votare al primo turno per ragioni indipendenti alla sua volontà. Sono casi eccezionali ed individuali e le richieste di votare vanno motivate perché i comitati provinciali devono valutare la motivazione”.
Duro anche l’affondo di Alessandra Moretti, portavoce del comitato Bersani che su twitter, oltre a sottolineare che non si cambiano le regole in corsa, scrive: “I renziani sanno di perdere e vogliono buttarla in caciara deligittimando il partito democratico e il vincitore del ballottaggio”. E chiarisce: “La platea dei votanti non si cambia. Votano solo gli elettori che si sono registrati entro il 25. I renziani disinformano”. Rincara la dose anche Davide Zoggia, componente della segreteria del Pd: ”Renzi continua a parlare a vanvera di giustificazioni per chi non si è registrato per le primarie. Cambiare la platea degli elettori tra il primo e il secondo turno costituirebbe una frode per chi si è iscritto in tempo e ha partecipato al primo turno. L’unico a doversi giustificare è Renzi: dovrà rispondere a tutti i votanti delle primarie di domenica scorsa del perché manda in giro informazioni sbagliate e fa pressioni per cambiare le regole democratiche accettate da tutti, secondo la migliore tradizione di certa destra italiana”.
Deputati renziani: “Propensione all’interpretazione restrittiva” – Per parte sua, per il deputato renziano Mario Adinolfi “limitare la partecipazione sarebbe un atto molto grave”. Eppure, precisa, “l’impressione è che dal comitato Bersani provenga un tentativo di lettura restrittiva. E’ come se il segretario avesse paura degli elettori”. E mentre il parlamentare democratico Salvatore Vassallo ricorda che “in Francia al secondo turno delle primarie vinte da Hollande ha partecipato almeno il 15% degli elettori in più del primo, senza vincoli, come è ovvio quando il risultato finale è incerto”, Andrea Sarubbi, altro deputato renziano, conferma: “Da parte di Berlinguer c’è una propensione alla linea restrittiva. Cosa succede a uno che aveva la febbre alta domenica scorsa e ha perso il primo turno? Lo fai votare o no? Questo spetta all’interpretazione del comitato provinciale” che “purtroppo è discrezionale”. Quel che è certo è che nello staff di Bersani “c’è molto nervosismo. Io al posto suo, non sarei serenissimo. Lui è quello che ha più da perdere, al massimo Renzi torna a fare il sindaco”.
Intanto, anche su facebook cresce la perplessità degli elettori che non hanno votato al primo turno e non si sono registrati. Chi, ad esempio, ha mandato la mail ai comitati di Torino e Milano, si è visto recapitare questa mail: “A causa dell’alto numero di richieste non sarà possibile rispondere direttamente – si legge nel messaggio -. In caso di mancata risposta la richiesta deve considerarsi non accolta. Ci scusiamo per il disagio”.