Due assessori sono saltati ancor prima che venisse convocata la prima riunione di giunta. Ma per Rosario Crocetta le grane non sono ancora finite. Dopo il forfait del neo assessore all’Economia Francesca Basilico D’Amelio, indicata dal Pd ma impossibilitata a recarsi in Sicilia nei prossimi mesi, e quello di Patrizia Valenti, sistemata al vertice dell’assessorato agli Enti Locali dall’Udc ma ‘saltata’ a causa di un rinvio a giudizio per omissioni d’atti d’ufficio, il neogovernatore della Sicilia è finalmente riuscito a riunire la sua nuova giunta di tecnici a Palazzo d’Orleans.

Solo che sul tavolo ha trovato l’ennesima mina pronta ad esplodere da un momento all’altro. Ad innescarla questa volta ci ha pensato lo sfidante battuto Nello Musumeci, aspirante presidente del Pdl e adesso ‘semplice’ deputato regionale. Musumeci ha puntato il dito contro una delle punte di diamante della nuova giunta siciliana: il fisico Antonino Zichichi, chiamato da Crocetta per guidare l’assessorato ai Beni Culturali. Già negli scorsi giorni lo scienziato si era attirato gli strali dell’opposizione dopo aver annunciato di voler mantenere la sua residenza a Ginevra, governando a distanza l’assessorato alla Cultura che gli è stato affidato da Crocetta. Musumeci però è andato oltre il fattore geografico. Molto oltre.

“Crocetta – ha detto l’ex sottosegretario di Silvio Berlusconi – dovrebbe sostituire un terzo assessore regionale, il fisico Zichichi, per evidente ed intollerabile conflitto di interesse. Infatti, il figlio dello scienziato, Lorenzo Zichichi, è titolare della casa editrice Il Cigno, che è socia con Nuove Muse di Mercadante”. L’imprenditore romano Gaetano Mercadante è finito agli arresti domiciliari negli scorsi giorni con l’accusa di peculato. Dal 2003 le sue società si erano aggiudicate dall’assessorato regionale ai Beni Culturali la gestione dei ticket per accedere ai principali siti archeologici siciliani. Un affare milionario se non fosse che una cospicua parte degli introiti che spettavano alla Regione Sicilia sarebbe invece stata trattenuta sui conti dell’imprenditore romano: un buco da diciannove milioni di euro che era già costato a Mercadante la sospensione nel 2008 dell’accordo con l’assessorato regionale ai Beni Culturali. Lo stesso che da oggi sarà guidato dal fisico Zichichi. Ed è per questo che Musumeci parla di conflitto d’interessi.

“Il giovane Zichichi – ha continuato il leader del centrodestra – si trova nella associazione temporanea d’imprese, che ha aperto ben cinque contenziosi con la Regione su altrettante gare per i servizi aggiuntivi al pubblico nei siti culturali siciliani, ad oggi non definiti nel merito. Sicché, proprio l’assessore alla Cultura Zichichi padre dovrebbe resistere in giudizio nei confronti del Zichichi figlio. Se questo non è conflitto di interessi…”.

Zichichi junior è in effetti titolare di “Il Cigno Galileo“, casa editrice romana specializzata nelle pubblicazioni scientifiche, che non è però coinvolta nell’indagine che ha portato Mercadante agli arresti domiciliari. In diverse occasioni, però, la casa editrice di Lorenzo Zichichi si è trovata a partecipare a bandi pubblici fianco a fianco con la Novamusa di Mercadante, la società che è finita al centro dell’inchiesta della procura di Palermo per la presunta ‘cresta’ milionaria sui biglietti per accedere ai principali siti archeologici siciliani. Dal 2008 l’accordo tra Mercadante e l’assessorato ai Beni culturali è sospeso. E adesso toccherà al neo assessore Zichichi dirimere il contenzioso tra l’ente che rappresenta e l’imprenditore che ha lavorato fianco a fianco con suo figlio.

AGGIORNAMENTO DEL 6 GIUGNO 2018: L’ASSOLUZIONE DI MERCADANTE 

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