Dalla redazione in tribunale, per poi tornare a casa. Il sabato di Alessandro Sallusti è stato ad alta tensione: arrestato perché ha violanto gli arresti domiciliari, viene portato a palazzo di Giustizia. Poi l’udienza viene rimandata: il direttore de Il Giornale sarà processato per direttissima il 6 dicembre. A dargli sostegno, c’è il collega Vittorio Feltri che punta il dito contro il centrodestra e chi non ha cambiato la legge sulla diffamazione: “Mentre siamo qui in tribunale, Berlusconi e Alfano dove sono? L’hanno abbandonato”. Secondo il direttore editoriale de Il Giornale, l’isolamento di Sallusti è il frutto di una diatriba interna, tra le diverse correnti del Pdl. “E’ stato un gesto simbolico,  ha dichiarato Alessandro Sallusti davanti al giudice, impegnandosi a non ripeterlo ma sembra determinato a voler andare in carcere. In veste di difensore, per la tentata evasione, arriva il deputato Pdl Ignazio La Russa “a suo agio nei panni di avvocato”, ma che dietro alla toga finisce per nascondersi pur di non parlare del suo partito

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Giustizia, B: “Sallusti prova urgenza riforma”. Napolitano studia il caso

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