Cultura

Da Copacabana a Napoli, i calendari dell’impegno sociale

La notizia dell’arresto del direttore della Biblioteca Girolamini, Massimo Marino De Caro, per il furto di antichi volumi e manoscritti sarebbe finita nel dimenticatoio delle incurie napoletane. 257 volumi con il timbro della biblioteca la scorsa primavera furono sequestrati in un deposito del veronese destinati al mercato (illegale) dei bibliofili. A richiamare l’attenzione ci ha pensato Generoso Di Meo, produttore irpino di vini, visto che anche gli altri, all’incirca 100mila libri, sono in stato d’abbandono. Dove lo Stato latita i privati cercano di fare del loro meglio.

E così l’Associazione Culturale Di Meo Vini ad Arte diventa non solo sponsor culturale del suo calendario, ma compie anche atto di denuncia di una situazione di degrado e di abbandono dei beni culturali della propria città. Dietro l’aspetto ludico e promozionale dell’evento si colloca un’operazione di livello anche etico.

  

 

 

 

 

 

 

 Scenario: il magnifico complesso dei Girolamini che da solo potrebbe fare di Napoli una meta turistica privilegiata. Luogo di storia e bellezza artistica che risale al secolo XVI. La visione del chiostro magicamente illuminato a candele e della chiesa, fresca di restauro, era accompagnata da 12 gigantesche foto di altre chiese di Napoli, che mostravano i segni di un’incuria secolare. Scatti di denuncia realizzati da Massimo Listri. Un itinerario di chiese che si snoda lungo un percorso che anticamente costituiva una sorta di cittadella claustrale all’interno del tumulto della metropoli, quando Napoli era un faro di vita religiosa e il numero delle sue chiese era quasi pari a quelle di Roma. Grazie a questa iniziativa sarà possibile visitare questi gioielli architettonici aperti eccezionalmente al pubblico fino al 23 dicembre.

  
 

 

 

 

 

 

L’operazione di Generoso, svolta all’insegna del titolo sotteso “Recupero della Napoli barocca”, potrebbe costituire un invito forte a organizzare in modo innovativo gli eventi mondani: non più la solita beneficenza o la sterile sponsorizzazione di prodotti e di attività, ma un appello alla coscienza civile delle persone affinché si adoperino alla conservazione di patrimoni storico-culturali di grande rilevanza.

L’impegno sociale tira e anche un’istituzione come il Calendario Pirelli, detto the Cal, appena presentato a Rio de Janeiro, abbandona il nudo patinato dei fotografi di moda per le immagini a sfondo umanitario di un reporter di guerra Steve McCurry. Ancora incredulo che la casa madre abbia scelto proprio lui.

(Foto per gentile concessione dell’Associazione culturale Di Meo Vini ed Arte)

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