“Non ho mai avuto conflitti di interesse. Quando ho fatto il ministro non ho lavorato nel mio studio, né in altri. È stata tutta una montatura”. Sono passati oltre 11 anni da quando Pietro Lunardi è diventato ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Cinque anni, attraversati dalle critiche e dall’accusa di essere l’uomo politico più potente proprio nel settore dove la sua azienda faceva affari: “Avevano detto che anche io avevo una impresa di costruzioni, ma era solo uno studio professionale con dentro degli ingegneri, quindi sono tutte cose inventate”. Oggi, il ministro simbolo di quell’età berlusconiana che non voleva lacci né lacciuoli, quello che propose il limite dei 160 chilometri orari in autostrada, parla a ilfattoquotidiano.it della vicenda di Ripoli, il paesino dell’Appennino bolognese dove una frana si è risvegliata proprio col passaggio di una galleria della Variante di valico. La sua ditta, la Rocksoil, leader trentennale nel settore degli scavi dei tunnel, è tuttora impegnata nella progettazione esecutiva di quella galleria.
“Abbiamo progettato l’Alta velocità ferroviaria tra Bologna e Firenze in una situazione molto più difficile e complicata di quella di Ripoli e non è mai successo niente. Anche quelle piccole cose che si sono avvertite sono state controllate e contenute. Quella di Ripoli – spiega Lunardi, che da ministro nel 2001 diede il via libero definitivo ai 60 chilometri della Variante di Valico – è una storia strumentalizzata ad uso di certi personaggi”.
Quindi nessun problema per quella frana, onorevole Lunardi?
“C’erano problemi preesistenti come su tutto il nostro Appennino, che è tutto in fase di evoluzione gravitativa, in fase instabile come tutti i suoi versanti. Ma sono in questa condizione indipendentemente dall’azione dell’uomo. Sono situazioni ed eventi del tutto naturali che poi possono subire accelerazioni quando ci sono delle grosse piovosità oppure con gli sbalzi di temperatura. Fa parte dell’evoluzione naturale dei versanti”.
Insomma chi è che specula, onorevole?
“L’azione antropica è normale. Si è verificata anche in altri casi, ma nessuno mai ha montato questa storia. È una montatura da parte di chi vuol farsi i suoi interessi personali. Gente che si mette a capo di certi malcontenti, strumentalizza per poi magari farsi eleggere sindaco”.
Parla del comitato dei cittadini ripolesi, onorevole?
“Nomi e cognomi li conoscono tutti”. (da notare che la frazione di Ripoli dista dieci chilometri dal comune capoluogo di San Benedetto Val di sambro, e comprende appena un decimo dei suoi abitanti, ndr)
Professor Lunardi, anche i piloni della attuale Autostrada del sole a monte di Ripoli si muovono?
“Anche quello fa parte di questi fenomeni naturali legati all’evoluzione gravitativa dei versanti. Nella parte alta una galleria fu deviata perché nel tempo i versanti scendono a valle. Hanno problemi di stabilità, ma del tutto naturali, non prodotti dall’uomo”.
Eppure la sua ditta Rocksoil prese le distanze un anno fa da quanto stava avvenendo a Ripoli. In una lettera riservata diceste ad Autostrade per l’Italia che voi, con quello che succedeva fuori dalla galleria non c’entravate.
“Se noi abbiamo fatto l’Alta velocità sulla Bologna Firenze vuol dire che siamo dei bravi progettisti. Dove facciamo noi le cose non succede mai niente. Quindi vuol dire che ci sono cause esterne rispetto a quella che è la nostra professionalità, a quello che è il nostro lavoro”.
Quindi si poteva far meglio questo tracciato della galleria val di Sambro, scegliere una zona migliore?
“Il tracciato può essere più o meno fatto bene, però è indipendente da chi progetta le opere. Non lo so. Dovunque uno passa lì sono zone delicate. Non discuto sulle scelte fatte dagli altri. Posso solo dire che noi abbiamo fatto delle scelte sulle opere e le opere sono stabili, non hanno nessun problema”.
La stessa galleria Val di Sambro potrebbe partire compromessa?
“La galleria è stabile. La gente parla senza avere la competenza, l’Italia è piena di tuttologi”.
La galleria Monte Mario, la prima della Variante di valico in direzione Bologna-Firenze è stata inaugurata nel 2007 ed è già piena di dossi, le corsie vengono spesso chiuse e ci sono limiti di velocità a 90 chilometri orari.
“Non so chi l’abbia fatta. Potrebbe essere un problema del fondo stradale, ma non dipende da un problema esterno. Tante volte vengono rifatti i manti stradali. Tuttavia sono fuori da tempo dal mio studio, non sarei preciso nelle risposte in tutta questa storia”.
Che cosa dice ai cittadini di Ripoli?
“Stiano sicuri, non ci sono problemi”.