Da agosto non percepiscono lo stipendio, ma continuano a lavorare. I 1600 lavoratori degli ospedali cattolici Idi e San Carlo di Nancy hanno deciso di protestare continuando a fornire prestazioni e mantenendo in vita le strutture. “Una nostra collega infermiera – racconta un dipendente – ora vive in una casa famiglia con sua figlia perché è stata sfrattata, da mesi non pagava l’affitto”. In sei hanno deciso di occupare il tetto della struttura iniziando lo sciopero della fame. “Il governo si occupi della nostra vicenda e apra un tavolo altrimenti non scenderemo”. La gestione è nelle mani della Congregazione dei figli dell’Immacolata concezione. Sui due ospedali pesa il buco di bilancio di oltre 600 milioni di euro. Manager e vertici della passata gestione sono stati travolti da una inchiesta giudiziaria della Procura di Roma che prova a far luce sul dissesto finanziario. Dopo diversi cambi, ad agosto era stato scelto Vincenzo Boncoraglio come presidente e direttore ad interim, ma nei giorni scorsi nuova strategia. “Gli hanno revocato il potere di firma così si torna indietro – denunciano i sindacati”. Come direttore generale, infatti, è stato designato Mario Braga, un passato da dirigente del San Carlo. “La colpa di Boncoraglio è forse quella – si chiedono i lavoratori – di aver presentato una bozza di piano industriale che non presentava tagli? Ora servono risposte, nuovi investitori per rilanciare questo che resta un esempio di buona sanità, ma bisogna fare presto. Siamo disperati” di Nello Trocchia
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