Che sia uomo capace di sapersi inventare e reinventare lo ha dimostrato in un quarantennio degno da ping pong. Nel 1977, insieme al leader del movimento studentesco di Bologna, Bifo Berardi, fondò Radio Alice, la voce dell’Autonomia, quella di Toni Negri e Oreste Scalzone. Sulla via di San Patrignano venne folgorato da Vincenzo Muccioli e Letizia Moratti che, anni dopo, lo chiamò come consulente super remunerato, al Comune di Milano. Oggi Red Ronnie, all’anagrafe Gabriele Ansaloni, professione critico musicale, gestore del canale Roxy Bar Tv, è un renziano di ferro. Tanto che il suo rammarico è non poter votare. Non lo ha fatto né al primo turno e né potrà al ballottaggio: al concerto di Cesare Cremonini, una settimana fa, è caduto e si è rotto una costola con annesso riversamento pleurico, domenica scorsa era in ospedale e, oggi, la giustificazione via mail non è stata ammessa. È finito tra gli esclusi.

“I bersaniani”, dice l’ultimo Red, versione rottamatore Pd, “hanno paura di perdere. O non vota nessuno di quelli che non hanno votato al primo turno oppure almeno le giustificazioni mediche vanno accettate. Altrimenti mi dai del bugiardo. Se non sanno governare neanche una consultazione figuriamoci se sono in grado di governare l’Italia”.

Niente scheda, ma il suo appoggio a Renzi è più deciso di quanto non sia Renzi stesso: “Matteo avrebbe scombinato la nomenklatura, e sottolineo quella con la k. Qui a Bologna il Pd ha candidato i sindaci sbagliati solo perché erano dell’apparato: Silvia Bartolini, la grande sconfitta, Sergio Cofferati per trovargli un posto e Flavio Delbono solo perché era vicepresidente della Regione. Bisognerebbe far arrivare nei posti giusti le persone che hanno un merito”.

A questo punto viene naturale chiedergli quali meriti avesse la Moratti, donna con la quale Ansaloni ha lavorato. “Io ho lavorato con tutti. A partire da Renzi quando era presidente della Provincia di Firenze. Insegnavo la musica ai giovani. Vennero i Nomadi, Jovanotti e i Negramaro. Con la Moratti, certo, ho collaborato, ma se è per questo conosco bene anche Bersani”.

Red Ronnie non fa previsioni, guarda solo al risultato: “Se vince Bersani è certo che tornerà Monti. Renzi invece no, fa paura alle banche, a Casini e a Grillo. È Matteo l’unico antidoto a Berlusconi. La sinistra ufficiale ha già dimostrato che non facendo la legge sul conflitto d’interessi è stata la più salda alleata del Pdl. Cosa penso di Nichi Vendola? Non si governa con le piste ciclabili e i matrimoni gay”.

di Emiliano Liuzzi e Davide Turrini

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