La scelta è tra 1400 aspiranti onorevoli, tutti dotati di un profilo personale, con curriculum e una video presentazione, benedetti da Grillo: "Il voto è individuale, non valgono i voti pilotati da presunti comitati". Ma monta la polemica tra chi , come Lorenzo Andraghetti e Alessandro Cuppone, non è stato ammesso per questioni "formali"
La macchina si mette in moto alle 10 del mattino, come da programmi. Con fatica, parecchi intoppi tecnici dovuti al sovraccarico del server, e reclami da parte degli esclusi. Partono in salita le parlamentarie del Movimento 5 Stelle, sorta di primarie online per scegliere i candidati alle elezioni politiche del 2013, riservata agli iscritti al portale messo a punto da Casaleggio. La scelta è tra 1400 aspiranti onorevoli, tutti dotati di un profilo personale, con curriculum e una video presentazione. Filmati in cui ciascuno parla di sé, della propria passione politica davanti a un obiettivo. Chi accanto alla figlia, chi con una bandiera dei 5 Stelle alle spalle, chi dal salotto di casa. Per alcuni di loro è la prima volta davanti a una telecamera. Altri invece hanno più confidenza. Il risultato è una serie di brevi filmati, artigianali e meno artigianali, tutti diversi, che da ieri invadono non solo le bacheche web degli attivisti, ma anche Youtube. Il via alle parlamentarie lo dà Beppe Grillo, con un avvertimento: “Il voto è individuale e bisogna evitare, che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati, entrambi esclusi categoricamente dal non statuto”. Il meccanismo è semplice: basta accedere con la propria password all’area riservata (c’è tempo fino a giovedì alle 20) e cliccare sul candidato preferito, con un massimo di tre preferenze per circoscrizione.
Un gioco da ragazzi? Non proprio. Perché i problemi iniziano al debutto e continuano durante l’intera giornata di ieri. Alle 10, appena aperte le votazioni, il sito di Grillo e i social network sono inondati di segnalazioni da parte degli aspiranti elettori. Alcuni lamentano la presenza di profili incompleti e approssimativi. Ma la maggioranza protesta per il funzionamento del sito, che per qualche ora va a intermittenza e a rilento. “Giorno delle Parlamentarie e il sito di Grillo non funziona. Disastro”, è uno dei tanti commenti che si leggono su Twitter. Gli ostacoli tecnici, probabilmente dovuti all’eccessivo traffico, vengono definitivamente risolti intorno alle 13. Ma subito ne sorgono altri, e di altra natura. Un candidato di Fano, Ettore Marini, annuncia su Facebook di voler rinunciare alla corsa, proprio alla vigilia dell’apertura delle votazioni. “Ancora troppi punti oscuri nel programma, non posso partecipare”. A Bologna, invece, alcuni aspiranti deputati a 5 Stelle denunciano l’esclusione improvvisa dalle liste. Lorenzo Andraghetti, ad esempio, invita gli iscritti a rimandare il voto: “Ci sono dei problemi nell’elenco dei candidati votabili sul sito”, scrive su Facebook. Classe 1987, eletto in quartiere a Bologna nel 2011, si è dimesso dopo 6 mesi per volare in Brasile e completare l’università grazie a una borsa di studio. E potrebbe essere proprio la rinuncia all’incarico a compromettere la sua partecipazione alla competizione. Anche se lui continua a sostenere di avere tutte le carte in regola: “Era tutto pronto: video, curriculum e profilo. Ma aprendo la pagina con l’elenco dei candidati non ci sono. Ancora non conosco il motivo esatto”.
Come lui, anche un altro attivista bolognese, Alessandro Cuppone, in corsa alle amministrative di due anni fa, si dice tagliato fuori all’ultimo momento, senza motivazioni. “Secondo lo staff ci sono dei requisiti che non sono rispettati – spiega Marco Piazza, consigliere comunale a Bologna e delegato di lista per il Movimento – ora sono in corso altre verifiche, per cercare di risolvere la questione al più presto. È la prima volta che ci confrontiamo con un’operazione così complessa, e degli errori vanno messi in conto. Anche se la nostra speranza è far funzionare tutto perfettamente”. Piazza, in questi giorni, fa da ponte tra gli attivisti e il gruppo di Casaleggio. “Di sicuro lavorerò fino all’ultimo, perché non sia escluso nessuno tra coloro che possono partecipare”. Intanto, a Bologna il caso Salsi, l’altra spina nel fianco di Grillo, finisce in procura. Ieri, la consigliera comunale eletta al Comune di Bologna ha detto di aver fatto denuncia per una serie d’insulti irripetibili e presunte minacce di morte ricevute su Facebook.
di Emiliano Liuzzi e Giulia Zaccariello