La Commissione bilancio del Senato respinge l'iniziativa bipartisan Pd-Pdl in favore dell'istituto in gravi difficoltà finanziarie. Il testo prevedeva che, nel probabile caso di mancanza di utili, la banca senese potesse rimborsare i titoli con strumenti finanziari diversi dalle proprie azioni
Bocciato in Commissione Bilancio del Senato l’emendamento al dl sviluppo che fissava condizioni particolarmente favorevoli per la banca Mps nel rimborso dei Monti-Bond. L’emendamento ideato da Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), prevedeva infatti che, nel caso più che probabile che la banca non generi profitti, gli interessi sui 3,9 miliardi di aiuti pubblici che l’istituto senese si appresta a ricevere sotto forma di Monti bond potessero essere pagati anche con nuovo debito, per esempio obbligazioni. Un’alternativa al pagamento in azioni che avrebbe fatto entrare lo Stato nella proprietà dell’Istituto.
I relatori proponevano anche l’allungamento fino al 31 gennaio 2013 (dal 31 dicembre 2012) la possibilità da parte del Tesoro di sottoscrivere i 3,9 miliardi di bond previsti dalla spending review.
”Il commissariamento del Monte dei Paschi di Siena è ormai l’unica soluzione adatta a garantire il salvataggio della banca”, dichiara il responsabile federale del dipartimento Sviluppo economico della Lega Nord, Gianni Fava. “Qualunque altra operazione, ventilata finora da Pd e Pdl, getterebbe l’istituto di credito in una spirale di debito dalla quale sarebbe pressoché impossibile riprendersi distruggendo così il patrimonio della banca più antica del mondo”.