La battagliera Cécile Duflot, ministro francese responsabile delle politiche abitative, aveva già messo le mani avanti qualche settimana fa: per scongiurare il problema dei senzatetto, in particolare nelle fredde strade dell’inverno parigino, si apprestava a requisire edifici vuoti, di proprietà pubblica (come le caserme abbandonate) ma soprattutto privata, per ospitare i clochard. Sì, quei palazzi lasciati sfitti e inutilizzati da banche e assicurazioni, perfino nei quartieri più centrali della capitale. Da oggi, comunque, nel mirino dell’esponente dei Verdi, nota per le sue dichiarazioni senza peli sulla lingua (talvolta imbarazzanti anche per lo stesso François Hollande), è finita pure la Chiesa cattolica.
In un’intervista rilasciata ieri al quotidiano Le Parisien, la Duflot ha ricordato che la Chiesa possiede edifici lasciati “quasi vuoti”, a Parigi e altrove nel Paese. E così anche quest’istituzione sarà oggetto delle requisizioni di edifici a vantaggio dei senzatetto, previste entro la fine dell’anno: “Spero che non dovremo intervenire con loro in maniera autoritaria – ha precisato – Non riuscirei a capire se la Chiesa non condividesse i nostri stessi obiettivi di solidarietà”. Il ministro ha ricordato che metterà le mani su diversi palazzi che sono proprietà di organismi, classificati come enti morali. Non ha perso l’occasione per sottolineare che “la Chiesa fa parte degli enti morali… in tutti i sensi del termine”. Ha anche ammesso di avere da poco scritto una lettera, chiedendo la sua collaborazione, all’arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois.
Le affermazioni della Duflot hanno subito scatenato la reazione stizzita dei cattolici francesi. “La Chiesa non ha atteso le minacce di requisizione del ministro Duflot per prendere delle iniziative”, si legge in un comunicato, reso noto nel pomeriggio dalla diocesi di Parigi e del Corref, la Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia. Che hanno ricordato le numerose iniziative portate avanti dalle parrocchie a favore dei senzatetto. La vicenda ha infiammato la rete, in una fase di tensione tra i cattolici e il governo di sinistra, ora che in Parlamento si discute il progetto di legge per autorizzare sia il matrimonio gay che l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. La Chiesa è oggetto di critiche vivaci da parte di molti internauti, in un Paese profondamente laico, se non addirittura anti-clericale. Ma numerosi sono stati pure coloro che hanno difeso l’operato dei parroci in questo campo.
Iniziative come quella della Duflot fanno seguito ad altre simili, prese altrove in Europa. In Spagna, ad esempio, il Governo ha stabilito per decreto che le case pignorate dalle banche che hanno ricevuto aiuti di Stato , vadano appunto, a chi un’abitazione non ce l’ha più. Quella francese, comunque, strutturata e portata avanti a livello nazionale, rischia di assumere dimensioni importanti. La possibilità di procedere con requisizioni di edifici con questo scopo è già prevista dalla legge in Francia già dal Dopoguerra. Ma era ormai dalla metà degli anni Novanta che non si era fatto ricorso a questo espediente (l’ultimo a farlo era stato Jacques Chirac, allora sindaco di Parigi, alla metà degli anni Novanta, ma aveva requisito solo proprietà di gruppi bancari e assicurativi). A fine ottobre la Duflot aveva annunciato di voler attivare lo strumento delle requisizioni su larga scala, almeno nelle aree dove il problema della casa è maggiore: la zona di Parigi, quella di Lione e il Sud-Est, soprattutto la Costa Azzurra. I prefetti di queste aree sono già stati allertati in vista degli espropri temporanei. E un inventario delle possibili ‘prede’ è stato realizzato nelle ultime settimane. Solo a Parigi sono stati individuati una sessantina di edifici, proprietà di enti morali, Chiesa compresa. “E la metà di questi beni immobiliari presenta un reale potenziale per quello che vogliamo farne”, ha sottolineato Daniel Canepa, prefetto della regione di Parigi.
Il problema della casa in Francia è serio. Secondo i dati 2012 della Fondazione Abbé Pierre, sono 133mila oggi i senzatetto nel Paese, mentre 3,6 milioni di persone vivono in condizioni locative disagiate e insalubri. La crisi non fa che peggiorare le cose. Intanto sono 2,3 milioni gli appartamenti lasciati vuoti. E questa stima non prende in considerazione l’enorme patrimonio della Chiesa cattolica.