I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) si preparano a scendere in sciopero il prossimo lunedì 10 dicembre per “l’immotivata sospensione” della proroga del contratto per i 192 precari dell’ente. “Domani saremo in assemblea a Roma, in istituto”, hanno detto i ricercatori, che per il 10 dicembre prevedono inoltre un presidio sotto il ministero della Funzione Pubblica. Sono mesi che questi lavoratori protestano e lo scorso giugno, per esempio, avevano denunciato che all’ufficio stampa era arrivata una ex attrice di film erotici: Sonia Topazio. L’istituto era stato nell’occhio del ciclone anche per la nomina di un insegnante di ginnastica, Massimo Ghirardi, alla direzione generale da parte dell’ex ministro Gelmini.
“Abbiamo anche chiesto un incontro congiunto con il ministero della Funzione Pubblica e con quello per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca”, dicono ancora i ricercatori dell’ente schierati con i precari. Lunedì prossimo quindi si fermeranno in una giornata di protesta sostenuta dalla Flc Cgil e dalla Uil Rua. Tuttavia sarà garantita l’attività delle sale sismiche di Roma, Catania e dell’Osservatorio Vesuviano in quanto servizio pubblico essenziale.
L’accordo, la cui sospensione è al centro della protesta, era stato firmato il 18 luglio scorso dall’allora direttore generale dell’Ingv, Tullio Pepe, e dal presidente Stefano Gresta. Era un accordo integrativo firmato dall’ente con tutte le organizzazioni sindacali e approvato dal Consiglio di amministrazione dell’ente. Prevedeva la possibilità di prorogare di altri quattro anni i contratti per i precari arrivati al quinto anno di contratto, previa una verifica annuale della disponibilità dei fondi. L’accordo era stato recepito dal Consiglio di Amministrazione, che lo aveva sottoposto al ministero della Funzione Pubblica per un parere. E proprio in seguito a questo parere, trasmesso all’Ingv fra settembre e ottobre, le cose sono cambiate. Il parere non eccepiva nulla in merito all’accordo, ma invitava ad inserire il tema dell’accordo nell’ambito del dibattito nazionale sul precariato, anche alla luce dell’intenzione di convocare a breve un tavolo di lavoro fra governo e sindacati.
Di fronte a questa decisione i vertici dell’ente (nel frattempo alla direzione generale era subentrato Massimo Ghilardi) hanno deciso di sospendere l’accordo del 18 luglio e deciso per un accordo ponte che prevedeva una proroga di pochi mesi. Tra le ipotesi allo studio c’è un accordo ponte per una proroga di pochi mesi. Contemporaneamente l’Ingv ha scelto la strada del concorso, con la pubblicazione di 39 bandi pubblici (aperti quindi ai 192 precari ma anche a tutti i candidati esterni interessati).