Alfano, La Russa, Cicchitto, Gasparri e Quagliariello si sono incontrati per una cena 'segreta' ai Parioli, secondo quanto riportato da Il Giornale, per discutere "delle contromosse da mettere in campo per cercare di arginare un Berlusconi con cui i rapporti sono ormai ai minimi termini"
Settimane di tensione nel Pdl che aspetta la decisione definitiva di Berlusconi di lasciare i suoi e correre da solo. Già nei giorni scorsi sembrava una prospettiva certa, ma la rottura non si è ancora consumata. In attesa del vertice tra il Cavaliere e i colonnelli del centrodestra atteso nel pomeriggio, Alfano, La Russa, Cicchitto, Gasparri e Quagliariello si sono incontrati per una cena ‘segreta’ ai Parioli, secondo quanto riportato da Il Giornale, per discutere “delle contromosse da mettere in campo per cercare di arginare un Berlusconi con cui i rapporti sono ormai ai minimi termini”.
Al centro la legge elettorale. L’ex premier infatti vorrebbe mantenere il Porcellum, che gli assicurerebbe il controllo sulla formazione delle liste, mentre Gasparri e Quagliariello, per impedirglielo, vorrebbero la reintroduzione delle preferenze. Uno stallo che potrebbe risolversi con un blitz a Palazzo Madama e il voto del Pdl nonostante la contrarietà dell’ex presidente del Consiglio. Il secondo punto invece riguarda l’election day che Berlusconi vorrebbe a febbraio. “O si vota in un unico giorno e si risparmiano cento milioni di euro oppure stacchiamo la spina”, avrebbe detto. E con la caduta del governo Monti, sfumerebbe anche la riforma di legge elettorale. A complicare il quadro si aggiunge anche l’esame preliminare sull’incandidabilità dei condannati in via definitiva che potrebbe ostacolare in maniera irreversibile il Cavaliere nel caso in cui fosse confermata in Cassazione la condanna per i diritti Mediaset.
I punti di rottura con il partito sono tanti. E pure il nodo dei soldi è stato al centro della cena tra i colonnelli, date anche le recenti dismissioni dei contratti di locazione per le sedi di Milano, Torino e Roma, e visto che il ‘tesoro’ di An potrebbe finire nelle mani di B. Si è discusso anche dell’articolo 16 bis dello statuto del partito secondo cui il segretario ha il potere di “presentare e depositare le liste elettorali”. Quindi, l’ultima parola spetterebbe ad Alfano. “Anche perché – conclude Il Giornale – a quel punto Berlusconi sarebbe già da un’altra parte”. E Gianni Letta avrebbe confidato che il Cavaliere, ormai, ha deciso di smarcarsi dai suoi.