Ciao Andrea,
siamo rientrati dal Giappone e volevo darti qualche aggiornamento.
Come paventato precedentemente, non siamo riusciti ad entrare nella no go zone, nonostante vari tentativi e richieste. Abbiamo però documentato le aree riaperte da qualche mese quali Kawauchi Mura, Odaka e Naara; in queste aree il governo ha stabilito che i residenti possano rientrare durante il giorno ma non passarvi la notte; i livelli di radiazione sono comunque preoccupanti e vanno dai 2,5 ai 5 microsievert all’ora, cioè dai 21 ai 42 millisievert all’anno (il limite giapponese ora è 20 millisievert/anno, mentre lo standard internazionale è 1) a terra, e da 0,3 a 1,5 in aria.
Non solo, il governo ha deciso di “ripulire” alcune di queste zone semplicemente asportando uno strato superficiale di pochi centimetri di terra dalle zone che erano abitate, riversando il tutto in enormi sacchi di plastica blu, che poi saranno provvisoriamente interrati sempre nei dintorni di queste aree. È palesemente un tentativo di ingannare le persone e spingerle a tornare, ma il problema è in realtà irrisolvibile, dato che la contaminazione è scesa più in profondità, rendendo impossibile qualunque tipo di attività agricola e di allevamento, e minacciando le falde idriche. Non a caso i pochi residenti che hanno fatto ritorno sono solamente anziani, che intervistati dicono chiaramente come a loro non importi della contaminazione, dato che la loro vita è comunque giunta al termine. La pesca è completamente compromessa. Al porto di Soma abbiamo visto numerosi pescherecci che ora si occupano solamente di girare per mare raccogliendo i detriti dello tsunami.
Ritorneremo al più presto in Giappone, sperando che nel frattempo non succeda l’irreparabile. Non so se lo sai, ma la storia delle oltre 11000 barre di combustibile esaurito nella piscina danneggiata del reattore 4 ancora non sono state spostate, e il governo non ha la più pallida idea di come farlo. Infatti sta studiando vari progetti, ma non inizieranno nulla prima di dicembre 2013!
Prepariamoci dunque a un altro anno con il rischio che un terremoto causi la più grande catastrofe ambientale del mondo; senza contare che ancora non si sa cosa sia successo nel reattore 2 e cosa ci sia in atto là dentro.