I manifestanti sono scesi in piazza per ricordare il 15 enne ucciso il 6 dicembre 2008 nel quartiere anarchico Exarchia. Un gruppo ha lanciato molotov, la polizia ha sparato lacrimogeni per disperdere la folla. Almeno 28 dimostranti sono stati arrestati
E’ degenerata in violenti scontri la protesta ad Atene nel quarto anniversario della morte dello studente di 15 anni – Alexis Grigoropoulos – ucciso il 6 dicembre 2008 nel quartiere anarchico Exarchia. Un gruppo di dimostranti ha lanciato molotov, la polizia ha sparato lacrimogeni per disperdere la folla. Almeno 28 dimostranti sono stati arrestati. Il gruppo ha iniziato a lanciare molotov e pietre contro la polizia. Sei automobili sono state date alle fiamme.
Dopo l’uccisione di Alexis Grigoropoulos, ad opera di un poliziotto in seguito condannato all’ergastolo, in Grecia ci furono 3 giorni di rivolte.
Il 6 dicembre un poliziotto spara e uccide uno studente di 15 anni nel quartiere ateniese di Exarchia, frequentato da anarchici e no-global. Migliaia di persone scendono in piazza ad Atene lanciando bombe molotov contro la polizia, incendiando auto e cassonetti e saccheggiando i negozi. La protesta di estende a Salonicco, Patrasso, Ioannina, e nelle isole turistiche di Creta e Corfù. Il ministro dell’Interno, Prokopis Pavlopoulos, offre le dimissioni, respinte dal primo ministro Costas Karamanlis.
Il 7 dicembre migliaia di manifestanti al grido di ‘Assassini in uniforme‘ sfilano ad Atene, Salonicco, Creta, Patrasso e Corfù. Karamanlis invia una lettera di cordoglio alla famiglia del giovane ucciso assicurando che sarà fatta giustizia. Il poliziotto che ha sparato viene arrestato per omicidio volontario ed il suo collega per complicità. Decine di giovani si barricano nel Politecnico di Atene. Negli scontri con la polizia almeno 34 persone rimangono ferite. Il sindaco di Atene cancella tutte le celebrazioni natalizie. –
Infine, lunedì 8 dicembre terzo giorno di violente proteste nella capitale e a Salonicco, dove centinaia di giovani lanciano bombe incendiarie e pietre contro un commissariato di polizia. Il Partito socialista Pasok, all’opposizione, convoca per il giorno seguente una protesta pacifica ad Atene. I docenti universitari anticipano lo sciopero generale di mercoledì 10. La protesta supera i confini della Grecia: un gruppo di dimostranti occupa il consolato greco a Berlino. Manifestanzione anche davanti l’ambasciata greca a Londra: tre arresti. Il premier Karamanlis annuncia ”tolleranza zero” contro gli ”arbitrii della polizia” e gli ”elementi estremisti”. L’estrema sinistra convoca due imponenti manifestazioni ad Atene, durante le quali si registrano nuovi scontri. Secondo un bilancio dei tre giorni di violenze, sono oltre 130 i negozi – tra cui un’armeria – assaltati e devastati.
Oggi, a distanza di 4 anni, no global e anarchici greci non dimenticano quella data e tornano in piazza.