Santoro apre la settima puntata di Servizio Pubblico, citando l’editoriale di Eugenio Scalfari, secondo cui i magistrati che hanno condotto l’inchiesta sulle intercettazioni delle telefonate intercorse tra Giorgio Napolitano e Nicola Mancino sono “fazioni irresponsabili”, veri e propri “eversori, quasi fascisti di sinistra”. Il conduttore di “Servizio Pubblico” aggiunge: “Nel giorno in cui Berlusconi si appresta a rifugiarsi in una specie di sua Repubblica di Salò, fa traballare il governo Monti e fa impazzire lo spread e la borsa, torna in campo l’idea che se non ci fossero quei rompicoglioni di Travaglio, Grillo, Luttazzi, i fratelli Guzzanti, il nostro futuro sarebbe radioso”. E conclude: “Se nel futuro che ci attende queste cose sono considerate normali, non si tratta soltanto di cancellare le intercettazioni. Ma si dovrebbe anche togliere da tutti i tribunali la scritta ‘La legge è uguale per tutti'”