Il quotidiano economico inglese titola lo strappo del Pdl "Il ritorno sgarbato di Silvio". E in un editoriale attacca: "L'anno scorso il Cavaliere ha portato l'Italia sull'orlo del collasso, non avrebbe scrupoli a farlo di nuovo. Bersani? Dovrà uccidere molte mucche sacre di sinistra". Duro anche il New York Times, per il quale l'iniziativa del centrodestra è il “segnale di un nuovo, turbolento futuro” per la politica italiana
La giornata caotica che ha visto il Popolo della libertà minacciare di far cadere il governo Monti e l’incertezza dello scenario politico italiano hanno avuto grande evidenza sulla stampa economico-finanziaria.
Il britannico Financial Times, con un editoriale di Bill Emmott intitolato “Il ritorno sgarbato di Silvio”, descrive la giornata politica di ieri e invita il presidente del consiglio a non compromettersi con il suo predecessore sfidandolo a votare contro la legge sulla incandidabilità dei condannati. “Se Berlusconi avesse un minimo di pudore, smetterebbe di giocare con il suo paese”, scrive l’editorialista del Financial Times che definisce un gesto “assurdo” il boicottaggio del voto messo in atto ieri dal Pdl. Ma nella sua vita l’ex premier, prosegue il quotidiano britannico, ha dimostrato che “non conosce il pentimento”. “L’anno scorso Berlusconi ha portato l’Italia sull’orlo del collasso, non avrebbe scrupoli a farlo di nuovo”, attacca il quotidiano finanziario britannico. Quanto a Monti, il giornale lo esorta a non retrocedere di fronte al suo predecessore e sfidarlo a votare contro la legge sull’incandidabilità. Certo, precisa il Financial Times, questo potrebbe costare al professore la tenuta del suo governo. Ma gli elettori faranno poi sapere alle urne cosa pensano di Berlusconi e della sua mossa “velenosa”.
Emmott invita gli investitori ad “imparare a vivere senza Monti”. Sarà una grande “responsabilità” sostituire un uomo riconosciuto come un “salvatore” dalla comunità internazionale, scrive Emmott, e molto probabilmente a “prenderne il posto non sarà Berlusconi, anche se ha annunciato un ennesimo ritorno, ma l’ex comunista Pier Luigi Bersani”. Tuttavia il leader del Pd è “molto lontano dall’incarnare il comunista” classico nello stesso modo in cui “Berlusconi possa essere preso come un modello di rettitudine”. Una “vittoria netta di Bersani è un requisito necessario per fare le riforme”, aggiunge l’autore ma “gli investitori si chiederanno se ciò sarà sufficiente per affrontare i problemi cronici dell’Italia”. Emmont spiega che il record di Bersani come ministro dello sviluppo economico nel governo Prodi del 2006-2008 è “moderatamente promettente”. Ma le riforme liberali da fare oggi devono essere “molto più ampie” e per raggiungere l’obiettivo Bersani “dovrà uccidere molte mucche sacre della sinistra”. La malattia cronica dell’Italia, sottolinea l’autore, “è stata alimentata dalla distruzione della meritocrazia nelle università e nel settore pubblico da parte della sinistra, dal suo rifiuto di contemplare il modello scandinavo per riformare il mercato del lavoro” ed essere sempre “sospettosa del capitalismo”, sospetto incarnato recentemente dalla “demonizzazione di Sergio Marchionne”. Per l’autore “la grande sfida” di Bersani “è cambiare tutto questo”.
Il Financial Times non è l’unico a commentare la situazione politica del nostro Paese. Restando in Gran Bretagna, la Bbc osserva come ora il governo Monti sia “meno stabile” mentre il Daily Telegraph, parlando di “dramma” politico, titola: “Il partito di Berlusconi minaccia di buttare giù il governo”. In Francia “Il partito di Berlusconi minaccia la stabilità del governo Monti” è il titolo di Le Figaro mentre Le Point, in un articolo intitolato “In attesa di Berlusconi”, sottolinea come il Cavaliere, “ieri pestifero, oggi beneficia di un ritorno di grazia. Senza di lui la destra sembra persa…”. In Germania “Berlusconi e i suoi alleati segano la sedia di Monti” è il titolo del foglio economico Handelsblatt, mentre Die Welt sintetizza: “Il governo Monti minacciato dalla crisi”. Lo spagnolo El Pais, in un articolo intitolato “Berlusconi minaccia di lasciar cadere il governo tecnico di Monti”, scrive come il Cavaliere “sia disposto a morire uccidendo” e, al di là della sua prospettiva elettorale, si senta “minacciato dalle riforme del governo che lo potrebbero lasciare fuori dalle istituzioni, alla mercé dei giudici”.
Di analogo tenore i commenti delle testate negli Stati Uniti. Il New York Times interpreta l’iniziativa del centrodestra come il “segnale di un nuovo, turbolento futuro” per la politica italiana. “Il partito di Berlusconi esce, facendo sobbalzare il governo italiano” è invece il titolo del Wall Street Journal, che sottolinea come la prospettiva di una crisi politica abbia avuto effetti “immediati” sui mercati. E “la mossa di Berlusconi cristallizza quanto sia instabile la situazione politica ora che la campagna elettorale ha ingranato la marcia”. The Daily Beast, infine, titola “Silvio Berlusconi: il burlone è tornato” e evidenzia come da ora un poi una cosa “sia certa: la capacità di Monti di governare senza intralci è persa per sempre. E Berlusconi ha dimostrato, ancora una volta, di avere potere in Italia”.