Ghizzoni (Unicredit): "Ognuno ha il diritto di candidarsi, ma bisognava arrivare a fine legislatura in maniera più tranquilla". Cucchiani (Intesa): "La stabilità è molto importante e qualsiasi sussulto non ci fa bene, ci nuoce"
Trema il “governo delle banche”, tremano anche i banchieri. Non nascondono la propria apprensione i vertici dei primi due gruppi del credito nazionale, mentre l’esecutivo di Mario Monti, quello che è appunto stato ribattezzato il governo delle banche, viene messo a dura prova dalle spallate del Pdl. “Quello che non ci voleva è la situazione di oggi. Apre un periodo di instabilità che non ci voleva”, ha commentato l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, al suo ingresso al Teatro alla Scala di Milano per la tradizionale “prima” a chi gli chiedeva un giudizio sul “rientro in campo” di Silvio Berlusconi. “Ognuno ha il diritto di candidarsi, ma bisognava arrivare a fine legislatura in maniera più tranquilla”, ha aggiunto.
I timori espressi, poi, sono quelli delle ripercussioni dell’instabilità politica sui mercati, come si è visto dalle reazioni a caldo degli investitori: “Certamente ci dobbiamo aspettare parecchia volatilità”, ha detto. E riguardo ad una possibile ricandidatura di Monti non ha posto limiti: “E’ una scelta che deve fare lui. Ha governato bene, se ritiene di essere pronto per una nuova legislatura … Sta a lui la scelta, non bisogna pressarlo“.
Turbamento analogo da parte dell’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani: “La stabilità è molto importante e qualsiasi sussulto non ci fa bene, ci nuoce. Una crisi di governo certamente sarebbe un problema“, ha detto entrando alla Scala. Dove è atteso anche Monti, insieme alla moglie e a una vasta fetta di governo e al gotha dell’economia e della finanza italiana. Ad assistere al Lohengrin di Richard Wagner, infatti, ci sono anche il predecessore di Cucchiani alla guida di Intesa e attuale ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera, il ministro del Tesoro, Vittorio Grilli e i colleghi Piero Giarda (Rapporti col Parlamento), Lorenzo Ornaghi (Istruzione) e Giulio Terzi (Esteri).
Presenti anche il sottosegretario Gianfranco Polillo e il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Fra gli ospiti stranieri c’è il ministro francese Aurèlie Filippetti, mentre è assente il presidente della Commissione europea Josè Barroso, “bloccato a Bruxelles per la neve”. Nutrita anche la schiera dei rappresentanti del mondo economico e finanziario. Alla prima serata della nuova stagione del Piermarini sono infatti arrivati il numero uno della Confindustria, Giorgio Squinzi, Diana Bracco, il patron della Brembo, Alberto Bombassei, Fulvio Conti (Enel), Giuseppe Recchi (Eni), Claudio Costamagna (Impregilo) e Gabriele Galateri di Genola (Generali), Cesare Romiti, Giuseppe Sala (Expo 2015) e Andrea Beltratti (Intesa). A rappresentare il mondo dell’editoria, l’editore e presidente della Adnkronos, Giuseppe Marra e il direttore del Corriere della sera, Ferruccio De Bortoli.