Politica

Regionali in Lazio, si vota il 3 e 4 febbraio. Zingaretti lascia per candidarsi

Firmato il decreto per indire le consultazioni anche se fonti ministeriali stanno valutando l'accorpamento con le politiche e con il voto in Lombardia e nel Molise. Il presidente della Provincia di Roma vuole correre per la presidenza della Regione e si dimette

Fissata la data delle consultazioni per la Regione Lazio per il 3 e 4 febbraio e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti si dimette per candidarsi col centrosinistra. Tuttavia, fonti ministeriali non escludono che possa comunque essere portato avanti un ultimo tentativo per accorpare il voto per il dopo-Polverini al 10 marzo. Infatti si starebbe esaminando la possibilità di approntare un provvedimento per rinviare la data delle urne, in modo così da consentire l’accorpamento con le politiche e con il voto in Lombardia e nel Molise. Una delle ragioni, oltre alla necessità di contenere i costi, è che per il 3 febbraio sussistono problemi tecnici, anche legati al tempo per la raccolta delle firme. 

“Finalmente, con la firma del Decreto di indizione da parte del Prefetto Giuseppe Pecoraro, abbiamo una data certa, ufficiale e definitiva per lo svolgimento delle prossime elezioni regionali”, ha detto Zingaretti a seguito del provvedimento per indire le elezioni a febbraio, così come stabilito dal Tar. La firma del documento per indire le consultazioni elettorali era prevista entro tre giorni dalla sentenza del tribunale amministrativo regionale che qualche giorno fa aveva accolto un ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino, annullando così il decreto con cui la governatrice uscente Renata Polverini aveva indetto le elezioni per il 10 e 11 febbraio.

“Coerentemente con questa novità e con la mia scelta di candidarmi alla Presidenza della Regione Lazio – ha proseguito Zingaretti – , ho consegnato alla Presidente del Consiglio Provinciale, Giuseppina Maturani, le mie dimissioni da Presidente della Provincia di Roma, che diventeranno efficaci, come previsto dalla legge, decorso il termine di 20 giorni. Fino a quel momento – ha puntualizzato – continuerò ad essere al servizio dell’Istituzione che ho guidato con orgoglio in questi cinque anni”.