Secondo la questura il gruppo di attivisti, formato in parte da persone incappucciati, appartiene all’ala più estrema del movimento. Le forze dell’ordine hanno respinto i tentativi d’attacco al cantiere utilizzando lacrimogeni e idranti. In mattinata il Movimento aveva sottolineato la natura pacifica della manifestazione
Giornata di manifestazioni, di blocchi autostradali e anche di tensione oggi nei pressi del cantiere dell’Alta velocità Torino-Lione in Val di Susa. Nel pomeriggio, in occasione del settimo anniversario della “Liberazione di Venaus”, due cortei di attivisti No-tav si sono radunati intorno alle 15 con l’obiettivo di ragguingere le reti del cantiere della Maddalena di Chiomonte. Il primo è partito dal campo sportivo Giaglione (Torino) in direzione delle reti del cantiere, mentre l’altro, radunato a Chiomonte, ha invece deciso di non incamminarsi perché scoraggiato dalla presenza di un mezzo di tipo ‘alare’ della polizia posizionato sul ponte nei pressi della centrale idroelettrica.
Nel pomeriggio alcuni manifestanti, in segno di protesta, hanno organizzato due blocchi stradali. Una cinquantina di No Tav ha occupato l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, schierandosi all’imbocco della galleria Serre-La Voute, nel comune di Exilles, rendendo necessaria la chiusura della circolazione. Un secondo gruppo di attivisti nel frattempo ha invaso la carreggiata all’imbocco della galleria Cels. Entrambi i gruppi – ha informato la questura di Torino – hanno poi accatastato oggetti e materiali vari sulla strada e hanno appiccato il fuoco. La riapertura dell’A32 è stata ripristinata intorno alle 19,30. A Chiomonte invece il corteo proveniente da Giaglione ha raggiunto le reti, superando gli sbarramenti posti dalle forze dell’ordine e dando vita ad una contestazione con cori.
Intorno alle 18,30 infine, un gruppo di meno di 200 attivisti del movimento ha raggiunto le recinzioni del cantiere a Chiomonte. Lì i momenti di maggiore tensione con lancio di pietre e petardi contro le forze dell’ordine, che hanno respinto i tentativi d’attacco al cantiere utilizzando lacrimogeni e idranti. I No Tav coinvolti, alcuni dei quali incappucciati – ha riferito la Questura – appartengono all’ala più estrema del movimento, mentre gli altri hanno fatto ritorno a Giaglione lungo il sentiero che avevano percorso all’andata. In mattinata il movimento aveva voluto sottolineare la natura pacifica della manifestazione.