Arrivato in elicottero Milanello il Cavaliere spiega: "L'opinione di tutti era che ci volesse un leader come un Berlusconi del 1994 ma non c'era. E non è che non l'abbiamo cercato. L'abbiamo cercato". Siparietto con un tifoso che gli chiedeva perché ritorna: "Uno nella posizione si deve mettere a disposizione del Paese. Ritorno per spirito di sacrificio"
“Io non entro in gara per avere un buon posizionamento, entro per vincere. L’opinione di tutti era che ci volesse un leader come un Berlusconi del 1994 ma non c’era. Lo abbiamo cercato eccome ma ‘el ghe no’. Non c’è mica. E non è che non l’abbiamo cercato. L’abbiamo cercato”. E’ da Milanello che Silvio Berlusconi spiega perché riscende in campo, dopo settimane di tentennamenti e annunci. La riflessione dell’ex presidente del Consiglio arriva dopo aver seguito l’allenamento del Milan ed essere arrivato sul campo con l’elicottero. “Ci eravamo dati – ha spiegato – una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano ma ci vuole tempo per imporsi come leader. Tutti i sondaggi davano il Pdl a un livello che non basta per contrastare la sinistra“.
“Torno per senso di responsabilità”. Sull’argomento legge elettorale Berlusconi sentenzia: “Non so con che legge elettorale si andrà a votare, io spero ancora che verrà cambiata e speriamo si possa fare. C’è poco tempo, ma ce n’è a sufficienza”. Sul segretario del Pd che ha puntato il dito sulle conseguenze del ritiro della fiducia al governo Monti: “Io irresponsabile? Bersani è in campagna elettorale. Noi con grande senso di responsabilità continueremo ad approvare i provvedimenti che sono già in Parlamento, a partire dalla legge finanziaria ma poi è giusto che gli italiani ritornino a una condizione che sia diversa da quella che si è data questo governo di tecnici”. Quando un tifoso gli ha chiesto: “Ma chi glielo fa fare, presidente?” l’ex primo ministro ha risposto: “Uno nella mia posizione si deve mettere a disposizione del Paese. Ritorno per spirito di sacrificio, per senso di responsabilità“.
“Elezioni, 10 marzo va bene”. Berlusconi ritiene “congrua” l’ipotesi di una data delle elezioni per 10 marzo. A chi gli chiedeva se gli manca la premiership risponde: “Non mi è mancato Palazzo Chigi neanche un minuto. Ritorno per spirito di sacrificio. Io ritorno in campo con la disperazione di volermi interessare alla cosa pubblica e lo faccio ancora una volta per senso di responsabilità. Tutti i voti dati non alla maggior forza dei moderati in campo ma ad altre liste, non solo sono inutili, ma anche dannosi, perché sono voti contro se stessi. Io spero di poter essere in grado di spiegare agli italiani che c’è bisogno di una forza che abbia la maggioranza per cambiare le regole della Costituzione”. Berlusconi ha poi aggiunto che “se gli italiani vanno avanti a votare come hanno fatto in passato, non c’è soluzione per il nostro Paese. Si devono rendere conto che abbiamo una Costituzione che non consente la governabilità del Paese”. La lista dei candidati del Pdl “per le prossime elezioni politiche sarà costituita da numerose facce nuove. Bisogna innovare -ha spiegato Berlusconi e ci sono persone che hanno tutto il diritto di sentirsi stanche. Io, già da tempo ho contatti con molti protagonisti delle imprese, del mondo del lavoro, delle professioni, delle università e anche dello sport, ma non faccio nomi senza il loro consenso”.
“Magistratura fa paura, è irresponsabile”. L’ex premier si augura che per l’Italia “si possa trovare il modo di uscire da questa spirale recessiva che ci preoccupa moltissimo. C’è un mare di gente che si trova in condizioni di restrizione che mai si erano verificate”. Secondo Berlusconi basta confrontare i dati di un anno prima per verificare “che sono tutti negativi. Quindi bisogna trovare un modo per mettere un blocco a questo trend, e cambiare il morale della gente”. Il Cavaliere ritorna anche su un argomento caldo come quello della giustizia: “Io guardo alla magistratura con un grandissimo senso di paura perché siamo nelle mani di una magistratura assolutamente onnipotente e in questo caso direi irresponsabile” dice il leader del Pdl rispondendo a una domanda in merito al ritorno in panchina di Antonio Conte dopo una lunga condanna da parte della giustizia sportiva. “Non conosco la situazione di Conte ma non ci sarebbe da meravigliarsi nel considerarlo un perseguitato della giustizia perché quella con cui noi abbiamo a che fare tutti i giorni è veramente malagiustizia. Io ho avuto una condanna per evasione fiscale di 3 milioni mentre facevo il presidente del Consiglio, in due anni in cui il mio gruppo ha versato 567 milioni di tasse al fisco: quindi dopo essere passato attraverso un’esperienza di questo genere io guardo alla magistratura con grandissimo senso di paura”.