Il socialdemocratico Schulz, nominato presidente, lo scorso gennaio, ha già criticato in passato il Cavaliere.. La prima volta il tedesco, in occasione del debutto del semestre italiano di presidenza dell’Ue nel 2003, fu addirittura definito kapò dall'allora primo ministro italiano: ''Tanti dei problemi dell'Italia sono il risultato dei 10 anni in cui Berlusconi è stato primo ministro”. Dura la reazione dei senatori del Pdl: "Fatto di inaudità gravità". Tajani: "Intervento inopportuno"
”Berlusconi è il contrario della stabilita” ed il suo ritorno può essere una minaccia per l’Italia e per l’Europa “che hanno bisogno di stabilità”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, in un’intervista all’Ansa alla vigilia della consegna del Premio Nobel per la pace all’Unione europea a Oslo. Il socialdemocratico Schulz, nominato presidente, lo scorso gennaio, ha già criticato duramente Berlusconi. La prima volta il tedesco, in occasione del debutto del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea nel 2003, fu addirittura definito “kapò” dall’allora primo ministro italiano provocando una polemica rovente. ”Tanti dei problemi dell’Italia sono il risultato dei 10 anni in cui Berlusconi è stato primo ministro”.
Il ritorno del Cavaliere è “un gioco politico, molto legato ai suoi interessi particolari” che mette “in secondo piano” quelli del Paese. Secondo Schulz “gli italiani sanno bene chi è stato la fonte dei problemi e chi ha contribuito a risolverli”.
Nel febbraio dell’anno scorso Schulz invitò Berlusconi alle dimissioni e quando l’anno scorso il presidente del Consiglio fu quasi obbligato a dimettersi sotto la spinta dell’impennata dello spread e delle pressioni europee dichiarò che la caduta era un evento da celebrare. Da quando fu insultato la carriera politica di Schulz è stata senza ostacoli. Tanto da far dire a qualcuno che fosse la creatura politica più riuscita di Berlusconi.
La reazione del Pdl non s’è fatta attendere. Il parlamentare Enrico Pianetta giudica “gravissima” la dichiarazione del presidente del Parlamento Europeo : “E’ una ingerenza all’interno del sistema democratico di un paese membro fondatore dell’Unione Europea”. Secondo Pianetta, le affermazioni di Schulz “macchiano il Nobel della Pace assegnato all’Ue”. Dello stesso tenore le reazioni dei senatori azzurri Antonio Gentile, Antonio Azzolini, Salvatore Mazzaracchio, Guido Viceconte: “Che il presidente del Parlamento Europeo si permetta di entrare nella legittima dialettica di un paese libero come l’Italia, attaccando Berlusconi, è un fatto di inaudita gravità: i parlamentari del Partito popolare europeo devono chiedere subito le dimissioni di questo signore”. Per i senatori “è inconcepibile questo atteggiamento di arroganza, che ferisce la terzietà dell’Assemblea europea e dimostra che il signor Schulz è un uomo di parte. Evidentemente la sua verve tedesca è stata incontenibile ed egli vede in Berlusconi un reale pericolo al pangermanesimo che anche la socialdemocrazia tedesca persegue e che tanti danni sta provocando in Europa”. Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani ha giudicato “inopportuno” l’intervento di Schulz: “Nella mia veste istituzionale io mi sono sempre astenuto dall’intervenire su questioni politiche interne dei Paesi”.