La sua storia di cervello in fuga inizia molto presto, con una serie di viaggi negli Stati Uniti. Oltre a fare esperienza del mondo al di là dell’oceano, Alberto Giacobone, 37 anni, giovane imprenditore milanese, impara in fretta anche a conoscere i computer. “La prima volta che sono stato in America avevo 10 anni. Da allora ci sono tornato spesso per accompagnare mio padre, manager dell’Ibm. Sono stato fortunato anche perché a casa mia il computer è arrivato quando avevo solo 6 anni, era il 1981 e si trattava di uno dei primi pc prodotti nel mondo”. Finita la scuola in Italia Alberto ritorna negli Stati Uniti e si iscrive ad un corso di psicologia in Texas, all’Austin Community College.
“Vivevo con una famiglia conosciuta in uno dei viaggi con mio padre che mi ha accolto come un figlio. Di quel periodo ricordo il piacere e il privilegio di confrontarmi con professori di un certo livello, autori di studi e ricerche di fama internazionale. E poi studiare i meccanismi della mente mi è servito molto per il mio lavoro da imprenditore. Ho imparato a riconoscere certe dinamiche nei rapporti tra le persone, a individuare comportamenti e motivazioni e ricondurli a delle tipologie”. A diciotto anni risale la sua prima esperienza da imprenditore. Mentre studia giurisprudenza a Milano fonda una community di musicisti che arriva a raggrupparne 300 in tutto il mondo. Si chiama MP3 Tribe, un Myspace ante litteram dove ogni utente ha il suo profilo e si scambiano pareri e idee. Il progetto ha vita breve, ma dopo la laurea in legge e le prime esperienze di lavoro Alberto decide di tornare alla sua prima passione: il computer. Fonda Axura ed Exsisto, società che forniscono servizi internet alle aziende: una in Italia, l’altra in Bulgaria.
“La Bulgaria è un paese straordinario, entrato nella mia vita per caso. Volevo un socio che avesse un’elevata competenza della rete e, dopo averlo cercato in India, l’ho trovato a Sofia. La scelta si è rivelata giusta perché ho scoperto che lì c’è un bellissimo mercato con risorse interessanti, ottimi programmatori e grande convenienza dal punto di vista economico. È una risorsa non ancora sfruttata per quello che vale. La cosa affascinante è vedere che in pochissimo tempo il paese ha compiuto un percorso di evoluzione rapidissimo e ancora in atto. Oggi è un mercato molto attrattivo tanto che moltissime grandi aziende sono andate a investire lì. Questo nonostante ci sia ancora un divario molto netto tra i lavoratori salariati e le nuove figure professionali capaci di competere, per professionalità e salari, con i paesi occidentali”.
Axura ed Exsisto vanno bene e nel 2006 Alberto può dare slancio a un altro progetto rimasto sopito tanti anni. Si chiama Ultimoprezzo.com, un sito che mette insieme le migliori offerte su prodotti di elettronica e fornisce informazioni su fornitori e venditori. “Quello che facciamo è aiutare i consumatori a capire cosa comprare, dove e se è il momento giusto per farlo. In sei anni è cresciuto rapidamente fino ad arrivare a un milione di visite al mese”. Oggi Alberto vive e lavora in un piccolo centro alle porte di Milano con un occhio rivolto al mondo e l’altro alla Bulgaria che forse, un domani, potrebbe diventare la sua nuova casa. “Ci ho pensato ed è una concreta possibilità nel momento in cui quello che vivo qui cambierà in maniera sostanziale. Anche se il mio orizzonte è internazionale voglio continuare a fare impresa in Italia perché sono convinto che si può fare, soprattutto in questo settore, nonostante la crisi e le condizioni non facilissime. Vivo tra la speranza che le condizioni dal punto di vista imprenditoriale cambino e il timore che non succeda. Comunque il piano B c’è”.