Costruite nel tempo record di 57 giorni, il plesso per 700 alunni verrà chiuso dopo due mesi dall'inaugurazione per "rimozione del materiale e successiva sostituzione con terreno vegetale". L'hanno rilevato Arpa e Ausl. Il sindaco Marchini si scusa. La costruzione venne affidata alle coop Cmc e Arco di Ravenna, Eschilo 1 di Roma
“La realizzazione a tempo di record del nuovo polo scolastico rappresenta per Concordia un momento storico, che ricorderà per sempre il drammatico momento del sisma ma anche la straordinaria determinazione nel ricostruire dimostrata dalle istituzioni.” Era stata presentata così la ricostruzione delle scuole di Concordia, comune in provincia di Modena colpito duramente dal terremoto di fine maggio. Per le scuole solo 57 di giorni di lavori. Un piccolo record per un complesso di 34 aule in grado di ospitare quasi 700 alunni. Costo finale: 2.578.400 euro. Qualcosa però deve essere sicuramente andato storto, se a due mesi dall’inaugurazione quelle scuole verranno chiuse, e per giunta per una bonifica dall’amianto.
Dopo una serie di accertamenti compiuti da servizi di sanità pubblica di Ausl e di Arpa, l’agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente, il sindaco di Concordia ha deciso per la chiusura al pubblico nel periodo natalizio. “In considerazione della destinazione ad uso scolastico – si legge in un breve comunicato diffuso dagli uffici comunali – l’area interessata sarà sottoposta a completa bonifica, con rimozione del materiale e successiva sostituzione con terreno vegetale. L’intervento sarà effettuato durante la sospensione dell’attività scolastica natalizia e il servizio di sanità pubblica di Ausl ne verificherà la correttezza esecuzione. In attesa della bonifica ed esclusivamente a fini precauzionali l’area sarà resa inaccessibile”. Fortunatamente nessun pericolo per i bambini, insegnanti e tutti quelli che hanno frequentato il nuovo plesso scolastico. “L’autorità sanitaria – specifica il comunicato – esclude la possibilità di rilascio di fibre e rassicura sull’assenza di rischio per la salute pubblica”.
L’ordinanza del sindaco Carlo Marchini è arrivata dopo una serie di prelievi di campioni di terreno nelle zone verdi dove sorgono la scuola elementare e la scuola media. Dalle analisi è stata rinvenuta una “modesta presenza di frammenti compatti di amianto”. Per informare e anche rassicurare le famiglie l’amministrazione ha in programma un incontro, nella serata di lunedì 10 dicembre, in cui interverranno anche i responsabili dei servizi di Ausl, Arpa e della Regione. Una vicenda che sicuramente sta causando qualche imbarazzo all’amministrazione, visto che si ritrova a chiudere le nuove scuole a pochi mesi dall’apertura a tempo di record. Ad occuparsi della gestione dei lavori di costruzione delle scuole, in qualità di appaltatori, una Ati (associazione temporanea di imprese) formata dalla Cmc di Ravenna, l’Eschilo 1 srl di Roma e la coop ravennate Arco.Lavori.