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Ufo, Medvedev: “Sono tra noi. Non posso dire quanti perché sarebbe il panico”

Il fuorionda del primo ministro russo, captato dopo novanta minuti di intervista in televisione, ha fatto il giro del mondo. “Insieme alla valigetta con i codici di lancio dei missili nucleari al capo del Cremlino - ha detto - viene consegnato anche un fascicolo top secret. Tutte le notizie dettagliate su questo argomento potete ricavarle dal noto film americano Men in black"

XFiles in salsa, anzi insalata, russa. Non ci sono gli agenti del Fbi Fox Mulder e Dana Scully a fare rivelazioni sconcertanti sull’esistenza degli extraterrestri, ma addirittura il primo ministro Dmitry Medvedev. Il suo fuorionda, captato dopo novanta minuti di intervista in televisione, ha già fatto il giro del mondo e, se quello che dice fosse vero, anche di qualche altro pianeta. “Insieme alla valigetta con i codici di lancio dei missili nucleari (che segue ovunque il presidente della Federazione russa, ndr) al capo del Cremlino viene consegnato anche un fascicolo top secret”, dice Medvedev con un tono che pare esageratamente serio e, a parte la stanchezza per la lunga intervista di novanta minuti, non rivela un premier ubriaco. E non basta, perché mentre la telecamera continua a riprendere Medvedev spiega: “Quella cartella contiene informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta”. La favola di ET, l’Area 51 di Roswell in New Mexico, la serie StarTrek, la leggenda di Guerre Stellari, la saga di Alien, e ancora Mars attak!, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Indipendence day. Il mito popolare dell’esistenza degli extraterrestri, alimentato soprattutto dall’industria in celluloide di Hollywood, continua a solleticare la fantasia, tra presunti avvistamenti e testimonianze di rapimenti. È soprattutto cinema. E Medvedev, in questa esternazione che comunque sia passerà alla storia, indica anche con precisione un film, che conterrebbe la chiave di tutto: la risposta che i Mulder e Scully di turno cercano senza poter ottenere mai le prove per arrivare alla verità.

Cinema o realtà

Per chi volesse ulteriori informazioni sugli alieni? Semplice secondo il primo ministro russo: “Tutte le notizie dettagliate su questo argomento potete ricavarle dal noto film americano Men in black”. Come nella pellicola del 1997 di Barry Sonnenfeld, interpretata da Will Smith e Tommy Lee Jones, anche a Mosca ci sarebbe un servizio ultra segreto il cui obiettivo è contenere la minaccia degli Ufo, informare il presidente – attraverso un rapporto degli uomini in nero russi sulle attività aliene in territorio nazionale – e fare di tutto per non lasciar trapelare la notizia di forme di vita extraterrestre alle masse popolari.

Perché? Medvedev usa la stessa motivazione degli agenti K e J nel film, quella per cui ricorrono allo strano marchingegno capace di azzerare la memoria ai testimoni di presenze aliene: “Non posso dirvi quanti extraterrestri ci sono tra noi, perché questo provocherebbe il panico”. Negli Stati Uniti qualcosa di molto simile a un’ondata di isteria di massa per la paura di un’invasione aliena è già accaduta. Sono le otto di sera del 20 ottobre 1938. Orson Welles, regista e interprete del geniale Quarto potere, parla al microfono della trasmissione radiofonica “Mercury Theatre on the Air”, sulla Cbs: “Sappiamo che nei primi anni del XX secolo questo mondo era osservato da molto vicino da intelligenze più grandi di quella dell’uomo, anche se mortali come la sua”. Welles, ispirato dal romanzo fantascientifico “La guerra dei mondi” di Herbert G. Wells, imbastisce così la cronaca di un’invasione aliena in presa diretta, talmente credibile che molti radioascoltatori americani diedero di matto, nonostante gli annunci precedenti allo sceneggiato avessero avvisato: è finzione.

“Credo a Babbo Natale”

Medvedev questo annuncio preventivo prima delle sue rivelazioni non lo ha fatto, ma il riferimento a Babbo Natale può far sorgere qualche fondato dubbio: “Credo in lui, ma non troppo. Comunque non sono tra quelli che dicono ai bambini che non esiste. Invece, non credo alla profezia dei Maya sulla fine del mondo”.

Se non fosse che l’indizio Santa Claus fa capire la serietà delle parole del primo ministro, Medvedev avrebbe in qualche modo smentito quindi, o almeno ignorato, il passo compiuto dalla Casa Bianca oltreoceano soltanto un anno fa: per la prima volta gli Usa hanno dichiarato ufficialmente di non aver mai avuto a che fare con forme di vita di altri pianeti. Niente Area 51, zero rapimenti su astronavi intergalattiche, nessun X-Files, con buona pace dei fan di Fox Mulder.